WASHINGTON, D.C., giovedì, 15 luglio 2004 (ZENIT.org).- Il cardinal William Keeler ha esortato l’opposizione al Congresso a proporre ogni tipo di emendamento possibile ad un progetto di legge che autorizzerebbe l’utilizzo di fondi federali per la distruzione di embrioni umani nella ricerca sulle cellule staminali.
“Questi tentativi, ovviamente, sono una violazione diretta di ogni etica che meriti di essere definita pro-vita”, ha affermato il cardinal Keeler in una lettera recente ai Comitati per lo Stanziamento di fondi della Camera e del Senato.
“Il Governo non ha il diritto di forzare i contribuenti a sostenere una ricerca basata sulla distruzione diretta di una vita umana”, ha aggiunto il cardinale, che presiede il Comitato dei vescovi statunitensi per le Attività Pro-Vita.
“Affermare che questi embrioni umani ‘sarebbero stati comunque scartati’ non cambia nulla”, ha proseguito il cardinale. “Il fatto che negli Stati Uniti vengano eseguiti molti aborti non vuol dire che il Congresso debba usare il suo potere di finanziamento per promuovere questo tipo di omicidio”.
Nella sua lettera , il cardinale ha ricordato che la Commissione Consultiva Nazionale sulla Bioetica del Presidente Bill Clinton ha riconosciuto nel 1999 l’esistenza di una forte intesa sul fatto che gli embrioni umani “meritino rispetto come forma di vita umana”.
Da allora, ha affermato il cardinal Keeler, lo studio sulle cellule staminali è andato avanti attraverso la ricerca finanziata privatamente usando cellule staminali adulte, cellule staminali embrionali (ESC) animali e le linee dell’ESC umane che possono ottenere finanziamenti a livello politico.
“Come risultato, i ricercatori sanno ora che l’apparente ‘promessa’ iniziale costituita dalle ESC era esagerata”, ha continuato. “Allo stesso tempo, si è rapidamente sviluppato l’utilizzo delle cellule staminali adulte e di altri metodi che non sollevano problemi morali per curare danni alle cornee, il morbo di Parkinson, i danni al midollo spinale, l’anemia falcemica, problemi cardiaci e molte altre malattie”.
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www.zenit.org (15-07-2004)