Denuncia di un europarlamentare: pedofilia dialaga nell’Ue

L’Ue latita sulla pedofilia. Il Professore batta un colpo


di Luca Volontè*
*Capogruppo Udc alla Camera dei deputati

In una recente intervista a un noto settimanale femminile, l’europarlamentare di An Cristiana Muscardini tuona contro l’ascesa del partito dei pedofili in Europa. Con una coraggiosa presa di posizione, la deputata Ue spiega che la realtà è inquietante non solo per il fatto in sé, ma perché si tratta di una pratica in uso anche da alcuni colleghi a Bruxelles. Nomi non ne fa. Ma un paio di accuse, ben precise, sì: le troppe omissioni da parte dei componenti del Parlamento europeo, l’assenza di impegno dei partiti.
Il Pnvd del signor Ad van den Berg, sigla del movimento politico che sta per «Amore per il prossimo, libertà e diversità», non si è presentato alle elezioni olandesi di novembre. Bene. Ma il problema non è risolto. Anzi. Con la sua denuncia, Moscardini aggiunge un elemento nuovo: quello che vede la pedofilia europea talmente «ben» radicata e infiltrata da aver ormai raggiunto le più alte sfere dell’intellighenzia Ue. Altrimenti, come si spiega l’inerzia di fronte a un’emergenza che al solo pensiero ti fa venire la pelle d’oca?
Il partito pedofilo vuole abbassare l’età legale per consumare rapporti sessuali a dodici anni, legalizzare quelli tra adulti e bambini, depenalizzare il possesso di materiale pedopornografico, la liberalizzazione delle fasce orarie per la messa in onda di film vietati ai minori di 18 anni. Chissà quanti visi sgomenti, dopo aver letto queste poche righe. Eppure è così. Possibile si tratti solo di ignoranza del problema? O, peggio, di una valutazione superficiale, della serie «Bah, in fin dei conti, non ci vedo niente di così scandaloso…»?
Marcinelle è già dimenticata? Dal 1996, i siti pro-pedofilia nel mondo, sia individuali che collettivi, sono aumentati del 300 per cento: basti considerare che il suo portale contiene 1.413 siti (rilevazione del 31 maggio 2006). Anche l’organizzazione Save the children ha denunciato l’iniziativa dei pedofili olandesi come in totale contrasto coi princìpi sanciti dalla Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
In piena estate il governo Prodi, rispondendo a un’interpellanza urgente in cui chiedevo se, quali e quanti fossero i collegamenti tra gruppi pedofili italiani e il Pnvd, mi garantiva l’assenza di collegamenti tra l’Italia e il partito pedofilo olandese. «Tranquillo – mi assicurava in pratica il ministro Amato -. Non abbiamo condotto alcuna indagine straordinaria su questo famigerato partito pedofilo, ma non c’è pericolo in Italia…». Sarà. Ma intanto, pochi giorni prima, a chi conduce da anni la battaglia contro la pedofilia insieme a Don Di Noto, si è gelato il sangue quando ha assistito al ritorno del pedofilo cibernetico più ricercato dalla polizia, il signor «P.». «Il forum italiano continua a trovare difficoltà ad avere uno spazio definitivo – ha scritto -. Per questo motivo mi rivolgo a tutti gli interessati: per promuovere una richiesta da parte di tutta la comunità pedofila italiana affinché venga al più presto aperto su Boylover.net un forum per noi. In alto i calici, il mitico P. è tornato!». Caro Governo, almeno su questo fronte, possiamo davvero dormire sonni tranquilli?

Il Giornale n. 282 del 29-11-06 pagina 10