Con Fini un Pdl pericoloso…

Fini: "Le leggi non seguano la religione"

\’\’Il Parlamento deve fare leggi non orientate da precetti di tipo religioso\’\’, ammonisce il presidente della Camera, Gianfranco Fini, parlando a Monopoli agli studenti durante un incontro sulla Costituzione. Monsignor Elio Sgreccia, presidente emerito della Pontificia Accademia per la Vita, replica: "I temi sui quali il mondo cattolico intende portare il contributo sono temi non definibili come precetti religiosi; sono temi che riguardano i diritti fondamentali dell’uomo, come il diritto alla vita, i diritti che riguardano l’unità del matrimonio e della famiglia. Non sono precetti religiosi, ma sono iscritti nella natura umana, difendibili con la ragione e iscritti anche nella Costituzione". E continua: "Non taceremo".

MONOPOLI – Due precisi messaggi. Uno a favore della laicità dello Stato, l\’altro contro chi usa l\’immigrazione per "fini elettorali". Gianfranco Fini torna a farsi sentire. Pronunciando parole che non è facile sentire nel Pdl. Che, non a caso, non nasconde la sua irritazione.
Parlando di bioetica durante un incontro sulla Costituzione con studenti di Monopoli, Fini rilancia il tema della laicità dello Stato. "Il Parlamento deve fare leggi non orientate da precetti di tipo religioso – dice il presidente della Camera – Il dibattito sulla bioetica è complesso e mi auguro che venga affrontato senza gli eccessi propagandistici che ci sono stati da entrambe le parti perchè queste sono questioni nelle quali il dubbio prevale sulle certezze".
Secca la replica del Pdl. "Non capisco la preoccupazione di Fini – dice Maurizio Lupi – Se pensa che certi valori rappresentino dei \’preconcetti religiosi\’ sbaglia e si pone su un piano di scontro ideologico molto lontano dalla laicità positiva da lui stesso evocata".
Chiamata in causa, la reazione della Chiesa non si fa attendere. E non è accomodante. "Mai pensato di imporre al Parlamento italiano precetti religiosi, ma non taceremo sui temi di bioetica, che riguardano i diritti umani, i dettami costituzionali, la stessa razionalità umana e il bene comune" dice monsignor Elio Sgreccia, presidente emerito della Pontificia Accademia della Vita. Che incalza: "Non si tratta di precetti religiosi ma di argomenti basati sulla ragione e il diritto: il fatto che vengano portanti avanti dal clero o da organismi cattolici non deve consentire a nessuno di considerarli come prodotto di una razionalità minore".
E anche dall\’Udc arrivano reazioni critiche. E i toni sono duri: "\’Si tratta di un appello alla discriminazione verso i cattolici impegnati in politica e tutti coloro che vivono una fede o credono ad una religione. Il presidente della Camera ci riporta nel piu\’ buio dei totalitarismi neri nel Novecento". Più mordiba la reazione dell\’Idv: ""Apprezziamo le parole di Fini e le condividiamo. Peccato che sia una posizione isolata nel Pdl, un partito non solo autoritario, ma ormai anche confessionale".
Poi tocca all\’immigrazione. A fronte delle roventi polemiche Fini invita ad abbassare i toni e a non strumentalizzare il tema in vista delle prossime elezioni: "Dovremmo sforzarci tutti di affrontare una questione così complessa e così importante senza cadere nella tentazione di dare vita a un confronto finalizzato unicamente al voto per il Parlamento europeo". Per il presidente della Camera, infatti, la questione dell\’immigrazione è "una sfida culturale difficile ma non impossibile, da affrontare con lungimiranza evitando l\’utilizzo di scimitarre e anatemi".
La nuova composizione della società, continua Fini, è un problema ineludibile: "Il fatto vero è che dobbiamo affrontare il problema con una logica diversa dal passato e dal presente. Dobbiamo guidare il fenomeno altrimenti ne verremo travolti e schiacciati e la nostra società entrerà in crisi".
La Repubblica 18 maggio 2009
 
 
 
Binetti: parole di Fini ricordano l’Unione sovietica
«È gravissimo che il presidente della Camera non ne tenga conto, quasi che quelle di noi cattolici fossero argomentazioni non razionali». Paola Binetti, deputata del Pd e leader teodem, critica le parole di Gianfranco Fini sulla laicità delle leggi.

 
Intervistata dalla Stampa, Binetti ricorda che «hanno già provato a cancellare Dio dalla legislazione le rivoluzioni francese e bolscevica. Si è vista come è andata a finire e con quali tragedie abbiano ferito la dignità umana».
Con le parole di Fini, accusa, «tornano alla mente gli spettri di un passato che si sperava superato per sempre, quando i regimi totalitari come l\’Unione sovietica volevano ridurre tutto a tecnica privando il legislatore di ogni radicamento valoriale».
Infine, Binetti si chiede: «Quello di oggi è lo stesso leader di An che si univa con convinzione alla Giornata per la Vita della Cei oppure è un omonimo? Cos\’è successo nel frattempo?».
Il Sussidiario.net martedì 19 maggio 2009