I sacramenti negli Stati Uniti, generazioni a confronto
Una recente ricerca svolta negli Stati Uniti dal Center for applied research in the apostolate della Georgetown University, ha evidenziato grandi differenze tra i cattolici delle diverse generazioni riguardo l\’importanza che i sacramenti hanno nella loro vita…
Una recente ricerca svolta negli Stati Uniti dal Center for applied research in the apostolate (Cara) della Georgetown University, ha evidenziato grandi differenze tra i cattolici delle diverse generazioni riguardo l\’importanza che i sacramenti hanno nella loro vita. Ad esempio, alla domanda su quale fosse il sacramento più significativo, il 39 per cento ha risposto il battesimo, il 26 il matrimonio e il 25 l\’eucaristia. Ma tra le persone che partecipano alla messa una o più volte alla settimana il 52 per cento ha affermato che il sacramento più importante nella loro vita è l\’eucaristia.
Lo studio ha diviso le persone interpellate in quattro generazioni, prendendo come riferimento il Concilio Vaticano II: pre-Concilio, comprendente tutte le persone nate prima del 1943; Concilio, con persone nate tra il 1953 e il 1960; post-Concilio, nate tra il 1961 e il 1981; cattolici del millennio, nati dopo il 1981. Mentre gli appartenenti alle prime tre generazioni hanno posto l\’eucaristia come sacramento per loro più significativo, il 43 per cento dei cattolici del millennio ha scelto il matrimonio.
La ricerca, svolta su 1.007 adulti cattolici che si sono autodefiniti tali, è stata commissionata dal dipartimento delle comunicazioni della United States conference of catholic bishops (Usccb) e pubblicata alcuni giorni fa. Ha rilevato, ad esempio, che per ogni generazione successiva la percentuale di quanti hanno ricevuto la prima comunione e il primo sacramento della riconciliazione e di coloro che hanno ricevuto il sacramento della confermazione, diminuisce. E solo il 2 per cento dei cattolici di tutte le generazioni ha detto di ricevere il sacramento della riconciliazione una o più volte al mese.
La relazione del Cara, intitolata "I sacramenti oggi: fede e pratica tra i cattolici statunitensi", riassume le risposte a una vasta gamma di domande sull\’atteggiamento dei cattolici verso la messa, i sacramenti e la partecipazione agli stessi, oltre a quelle sulla loro conoscenza della fede cattolica, la loro opinione sulla guida e sugli insegnamenti della Chiesa; se recitano il rosario, se portano con sé oggetti religiosi o hanno appeso l\’immagine di Maria nelle loro case. L\’arcivescovo di San Francisco, George Hugh Niederauer, che quale presidente del comitato episcopale per le comunicazioni ha autorizzato la ricerca, avverte che i risultati serviranno come orientamento ai responsabili della Chiesa. "Rivelano buona volontà, atteggiamenti sani verso il prossimo e apertura verso la Chiesa tra i giovani cattolici", ha detto monsignor Niederauer, il quale tuttavia sottolinea "anche la necessità di compiere maggiori sforzi nell\’educazione sia degli adulti sia dei giovani".
Il Centro per la ricerca applicata all\’apostolato ha rilevato che il 69 per cento dei cattolici pre-Concilio concorda fermamente con la dichiarazione "sono orgoglioso di essere cattolico", ma che questa percentuale diminuisce con ogni successiva generazione. "È incoraggiante che così tanti sono fieri di dirsi cattolici" ha affermato l\’arcivescovo di San Francisco, per il quale "la sfida per le guide della Chiesa è ora di aiutarli a capire che cosa significa veramente essere cattolici".
Cattolici statunitensi in gran parte d\’accordo, inoltre, con l\’affermazione "nel decidere ciò che è moralmente accettabile riguardo agli insegnamenti della Chiesa e alle dichiarazioni del Papa e dei vescovi per formare la mia coscienza". Quasi un quarto (23 per cento) dei cattolici che hanno partecipato alla ricerca ha dichiarato di partecipare alla messa almeno una volta a settimana, un dato che, secondo il Cara, è rimasto invariato negli ultimi cinque anni. La conoscenza della fede cattolica, in generale, è risultata più elevata tra le generazioni anziane rispetto a quelle giovani, ma la ricerca ha rilevato che l\’approfondimento della Bibbia è più presente tra i giovani che fra gli adulti. Tra i giovani e i più anziani è anche cresciuto il numero di quanti dichiarano di astenersi dalla carne il venerdì e durante la Quaresima e di ricevere normalmente le Ceneri nel corso delle celebrazioni del mercoledì rispetto alle generazioni del Concilio e del post-Concilio.
Non è considerato sorprendente poi che il Center for applied research in the apostolate abbia rilevato che "la frequenza della partecipazione alla messa è un forte indicatore dell\’importanza generale che il cattolicesimo ha nella vita di una persona e del suo impegno a vivere la fede". In generale – afferma la relazione – "più una persona va a messa e partecipa con frequenza ad altre attività ecclesiastiche o religiose, più è grande la sua conoscenza della fede cattolica, la consapevolezza degli avvenimenti attuali nella Chiesa e l\’adesione agli insegnamenti".
(©L\’Osservatore Romano – 17 aprile 2008)