L’INFIBULAZIONE DIVENTA REATO

ROMA – Un altola` chiaro, e forte alla pratica dell’infibulazione e delle mutilazioni genitali sulle donne e` stato dato ieri sera dalla Camera dei deputati. La Camera approva la legge. L’on. Lussana: votando ‘no’ la sinistra ha perso un’occasione.

La legge – che ora attende solo il via libera definitivo del Senato – prevede infatti la reclusione da 6 a 12 anni per chi pratica infibulazione, escissione e clitoridectomia, mettendo in questo modo il nostro Paese nel ristretto novero degli Stati europei (insieme a Gran Bretagna, Svezia e Norvegia) che vietano questo tipo di pratiche tribali subsahariane.


La legge prevede altresi` pene da 3 a 7 anni per altri tipi di lesioni di organi genitali femminili, ridotte di due terzi quando la lesione sia di lieve entita`, mentre ci sara` un aumento di un terzo per tutte le pene quando le mutilazioni saranno compiute a danno di minori.


Sanzioni anche per gli enti nelle cui strutture vengono commessi questi delitti e interdizione di dieci anni dall’esercizio della professione per i medici che hanno praticato le mutilazioni.


Non e` tutto, perche` le pene si applicano, su richiesta del ministro della Giustizia, anche quando il fatto e` commesso all’estero da cittadino italiano o da cittadino straniero residente in Italia o ai danni di cittadino italiano o di cittadino straniero residente in Italia.


Una conquista di civilta`, senz’altro, alla quale pero` la sinistra italiana non ha ritenuto di dover dare il proprio contributo.
“La sinistra ha perso un’occasione importante votando no alla legge contro le mutilazioni sessuali femminili. Ricordo che anche l’Europa ci ha invitato a creare un reato ad hoc per questo crimine odioso – spiega l’on. Carolina Lussana (Lega), relatrice del provvedimento alla Camera – Ma certa sinistra, come Rifondazione, si e`appellata alla soppressione dell’articolo cinque sul diritto d’asilo per motivare il voto contrario.
Non era pero` questa legge che doveva affrontare il problema, visto che e`in discussione proprio alla camera sul diritto all’asilo. Ma la sinistra ha preferito strumentalizzare la cosa a fini propagandistici.
“Oltretutto all’articolo 1 della legge le mutilazioni genitali vengono definite esplicitamente ‘gravi violazioni dell’integrita`della persona e del diritto alla salute di donne e bambine‘ – spiega l’onorevole leghista – e in questo modo, per prassi consolidata rientra nel diritto d’asilo. Eppure la sinistra ha voluto fare di questo aspetto la parte qualificante di una legge che ha invece altre finalita` che non quelle dei diritto d’asilo”.


Prevenzione e repressione sono invece, secondo la relatrice, le parti fondamentali della legge: “Ora l’infibulazione e` un reato ad hoc e non rientra semplicemente nelle lesioni gravi, ma la parte preventiva e` altrettanto importante ed e` stata premessa per volonta` della commissione alla parte sanzionatoria”.
E quindi, campagne informative per gli immigrati, per le donne infibulate in stato di gravidanza, corsi di aggiornamento per gli insegnanti della scuola dell’obbligo e collaborazione tra questi e i genitori delle bambine immigrate, e un numero verde.
“Una legge assolutamente innovativa e piena di contenuti – prosegue Carolina Lussana – fatta per tutelare donne e bambine e che qualcuno a sinistra ha invece voluto vergognosamente definire ‘figlia dell’arroganza leghista’, cosi` per fare un po’ di propaganda elettorale.
Una legge, che, nell’ambito dei programmi di cooperazione allo sviluppo condotti dal ministero degli Esteri, promuove anche interventi di formazione e di informazione presso le popolazioni locali dei Paesi dove le mutilazioni sessuali sono vietate ma ugualmente praticate, e prevede la creazione di centri antiviolenza per accogliere le giovani che intendono sottrarsi alle mutilazioni”.

ROBERTO PICH
(c) “La Padania”, 5 maggio 2004 p. 6