Santoro ci «avvelena» con i nostri soldi

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«L’INCHIESTA DELLA BBC? GIORNALISMO SPAZZATURA»

Ci dispiace per Santoro…


Santoro insiste, mentre la politica continua a dividersi tra favorevoli e contrari alla messa in onda nel corso della trasmissione “AnnoZero” dell’inchiesta della Bbc “Sex crimes and Vaticans” sui casi di pedofila nella Chiesa, il cui promotore, autore, intervistatore, regista del documentario è Colm O’Gorman, un irlandese di 41 anni che sostiene di essere stato a sua volta abusato, quando era ragazzino, da un prete cattolico. Colm O’ Gorman, gay dichiarato, è presidente e fondatore di “one in four”, una ricca associazione “no profit” che si occupa della tutela delle persone abusate sessualmente. Ha un grosso appeal mediatico in Irlanda (tanto da vincere il premio “Best of Irish” nel 2002 e “Irish man of the year” nel 2003). Nel 2006 (stesso anno di messa in onda del documentario) si è candidato nelle file del PD Irlandese (Progressive Democrats) nella sua contea di Wexford, ed il 3 maggio 2007 è divenuto senatore.
Intanto Mentana rilancia, assicurando che «se la Rai non lo vuole» ci penserà «Matrix a comprare il documentario» e mandarlo in onda. I capigruppo di Forza Italia, An e Udc in commissione di Vigilanza decidono di buttare giù una nota congiunta nella quale prendono decisamente di petto Santoro. Che – dicono Lainati, Butti e De Laurentiis – «è in pieno delirio di onnipotenza» visto che «alle critiche legittime dei consiglieri di amministrazione della Rai che gli contestano la faziosità della sua trasmissione» risponde «confusamente, facendo finta di non capire e senza entrare nel merito» ma «lanciandosi in invettive giustizialiste contro i vertici dell’azienda». L’incendio Rai, intanto, si è esteso a tutto l’arco parlamentare, spaccando in due l’Unione. Da una parte, il partito di Mastella, che continua a chiedere alla Rai di non acquistare quel video giudicato «spazzatura» da Antonio Satta, vicesegretario vicario dell’Udeur. Dall’altra, l’ultrasinistra fa quadrato intorno a Santoro.

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Santoro ad “alzo zero” contro la Chiesa


“La Rai ed il direttore generale Cappon evitino a Santoro l’acquisto del documentario BBC contro il Papa”. Non un semplice invito, ma una chiara indicazione ad evitare che il “servizio pubblico radiotelevisivo diventi un plotone mediatico di esecuzione”. Mario Landolfi, presidente della Commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai, torna a puntare il dito contro Michele Santoro, ormai sempre più al centro delle polemiche tra politica e tv. Abbandonato il confronto-scontro con il ministro Mastella, a cui proprio questa mattina è stata recapitata una richiesta di risarcimento dall’ex europarlamentare Ds, ora motivo del contendere è la prossima puntata di “Anno Zero”. Una puntata che, se tutto dovesse andare come spera Santoro, dovrebbe essere dedicata all’inchiesta che qualche anno fa mandò in onda la tv inglese BBC riguardo casi di pedofilia che coinvolsero alcuni ecclesiastici negli Usa, in Irlanda e in Brasile. Roba vecchia, su cui tanto la Cei che la Chiesa hanno già avuto modo di rispondere e di archiviare. Ma a preoccupare ci sarebbe l’accusa, sostenuta all’interno del reportage, che punterebbe il dito contro l’allora cardinale Ratzinger, oggi Papa Benedetto XVI, che avrebbe avallato la copertura dello scandalo. Ce ne è quindi per gettare nuova benzina sul fuoco delle polemiche che da mesi già stanno incendiando i rapporti tra politica e Chiesa. E da Palazzo San Macuto, Landolfi cerca di stoppare in anticipo il fermento.

Presidente, allora niente reportage per Santoro?

Il problema non è questo. Sarebbe troppo riduttivo limitare il tutto alla semplice questione acquistare o non acquistare. Il tema è un altro.

Quale?

Che si trasformi “Anno Zero” in un plotone mediatico pronto a fare fuoco contro la Chiesa ed il Pontefice. Non è questa la “mission” del Servizio pubblico e non è questo il ruolo che, secondo me, dovrebbe spettare alla Rai.

La sinistra parla di censura preventiva…

Ma per carità, quale censura. Qua dobbiamo intenderci una volta per tutte. Il pluralismo non è il sesso degli angeli. La Rai non può diventare il luogo dove sfogare le proprie personali inquietudini. Questo non è pluralismo, ma altra cosa.

Ma intanto che si fa per giovedì?

La decisione spetta alla Rai ed al suo direttore generale Cappon. Il mio invito a non acquistare il video della BBC è legato a ragioni di opportunità, non certo ad una censura preventiva. Mi chiedo, infatti, che senso ha mandare in onda un vecchio reportage di un’inchiesta, per giunta calunniosa e lacunosa. A me pare che ci sia solo uno scopo: quello di puntare la pistola mediatica contro il Papa e la Chiesa tutta.

C’è chi pensa che la puntata di giovedì di Santoro sia una “vendetta” contro il Family Day

Sarebbe assurdo. Il Family day è stata una grande manifestazione spontanea di gente che ha voluto riaffermare la centralità della famiglia ed il suo ruolo. Ed anche su questo tema ho dovuto notare che la Rai si è inchinata troppo e in maniera acritica a chi in nome di una presunta modernità vuole semplicemente scardinare i valori più radicati e profondi della nostra civiltà.

Presidente, non è la prima volta che interviene per criticare le scelte in ambito Rai…

La questione è che da tempo sto notando e denunciando una situazione che ha portato l’Azienda a diventare il cavalcavia preferito per scagliare sassi contro bersagli immobili. Giornalisti, comici e conduttori fanno a gara per dirla più grossa pur di avere facile e soprattutto gratuita pubblicità.
Torniamo a Santoro. Prima Berlusconi a cui non dette la replica in diretta. Poi Mastella e la puntata sui gay. Adesso la Chiesa. Come giudica il suo ritorno in Tv?

Più che giudicare mi viene da chiedere, e penso che in molti cittadini-contribuenti che pagano il canone se lo chiederanno, ma quando Santoro parla dagli schermi del servizio pubblico come conduttore e quando come onorevole?.

Lei propose tempo fa di non andare da Santoro, ne è ancora convinto?

Allora dissi che la Rai aveva il dovere di pretendere da Santoro obiettività e correttezza, ricordandogli che “Anno Zero” è un programma finanziato anche da quei contribuenti elettori dell’opposizione che puntualmente sono irrisi, offesi e calpestati nei suoi servizi pseudogiornalistici. E’ evidente che ancora qualora la sua fosse un’informazione pregiudiziale e livorosa farebbero bene a declinare l’invito a partecipare al suo programma. Purtroppo da quel giorno le cose non mi sembrano molto cambiate.


L’OCCIDENTALE 21 Maggio 2007

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