Fecondazione, un comitato si batterà per l’astensione

In difesa della legge politici dei due poli, medici e associazioni Il sostegno di Ruini all’iniziativa. Lo slogan: «Non voteremo»


ROMA – Con 112 nomi di peso e un manifesto sonante nasce il «Comitato per impedire il peggioramento della legge 40 sulla fecondazione assistita», che dichiara: «Non andremo a votare». Il comitato è trasversale ai poli, ma è più di destra che di sinistra; ed è a cavallo del confine laici-cattolici, ma pesca grosso nel campo cattolico e raccoglie ben poco nell’area laica.

COMPOSIZIONE – Politicamente, il fatto più importante è che accanto a undici parlamentari della Casa delle libertà, appartenenti a tutti i gruppi, ve ne siano otto dell’Unione: sette della Margherita e uno dell’Udeur. Ed è chiara la sfida che quegli otto portano alla posizione pro referendum di gran parte dell’Unione.
Culturalmente, è rilevante che vi siano dei «laici» – e dei cattolici gelosi della propria autonomia – che hanno accettato di figurare accanto ai cattolici ufficiali: da Ferdinando Adornato a Massimo De Angelis, da Ugo Amaldi ad Antonio Baldassarre, da Pio Bove a Enrico Garagi e a Giulio Sapelli.


SEGNO ECCLESIALE – Ma c’è anche un segno ecclesiale rilevante, in questo comitato: è presente l’intera galassia dell’associazionismo e delle istituzioni cattoliche che hanno un legame ufficiale con l’episcopato. Tanta convergenza non si era vista nelle precedenti occasioni referendarie a contenuto etico (divorzio e aborto) ed è forse da leggere come una prima manifestazione sulla scena pubblica di quella ritrovata concordia «laicale» che si era mostrata il settembre scorso con il «pellegrinaggio a Loreto».


POLITICI – I politici presenti nel comitato appartengono a grande maggioranza al centro cattolico dello schieramento parlamentare: Margherita (Baio Dossi, Fioroni, Gambale, Lusetti, Monticone, Mosella, Toia), Udeur (De Franciscis), Udc (D’Onofrio, Tarolli, Volontè). Ma vi sono anche quattro appartenenti a Forza Italia (Adornato, Di Virgilio, Burani Procaccini, Sestini), due ad Alleanza nazionale (Mantovano, Pedrizzi), due alla Lega Nord (Martini, Vanzo).


ASSOCIAZIONI E MOVIMENTI – Firmano il documento i massimi responsabili di enti, associazioni e movimenti cattolici: Aci (Paola Bignardi), Associazioni familiari, Carismatici, Centro sportivo italiano, Cif, Compagnia delle opere, Comunione e liberazione (Giancarlo Cesana), Farmacisti, Fuci, Mcl, Medici cattolici, Meic, Misericordie, Movimento genitori, Movimento per la vita, Operatori sanitari, Ospedale Bambin Gesù, Università Lumsa (Giuseppe Dalla Torre), Università cattolica (Lorenzo Ornaghi).
Sono presenti anche Acli, Agesci, Cisl, Comunità di Sant’Egidio, Focolari, Neocatecumenali, ma non con i nomi dei massimi responsabili. E ci sono tanti notabili dei vari campi: Dario Antiseri, Ettore Bernabei, Adriano Bompiani, Cesare Cavalleri, Romano Forleo, Giuseppe Gervasio.


«NO AL FARWEST» – Il comitato si intitola «Scienza e vita» e ha come presidenti Paola Binetti (Società italiana pedagogia medica) e Bruno Dalla Piccola (ordinario di Genetica alla Sapienza).
A difesa della legge 40/2004 – che «pone fine al farwest procreatico» – il Comitato propone «la scelta del “doppio no”: al contenuto dei quesiti referendari e all’uso distorto del referendum in materia di fecondazione».


EPISCOPATO – Tra i firmatari non figura nessun ecclesiastico, ma il comitato è nella sostanza l’interfaccia laica, o laicale, del vertice dell’episcopato, che ha affermato per primo – e quasi con le stesse parole usate ora dal comitato – un’opzione netta in difesa della legge sulla procreazione, con la prolusione del cardinale Ruini alla sessione invernale del Consiglio permanente della Cei, il 17 gennaio.


I CONSULTORI CRISTIANI
“Scelta doverosa”


Non andare a votare «è un dovere» poiché il diritto alla vita «è inviolabile e indisponibile perché costituzionalmente protetto». Lo ha detto ieri Goffredo Grassani, presidente della Confederazione italiana dei consultori familiari di ispirazione cristiana.
Alla confederazione aderiscono 173 consultori di sedici Regioni, all’interno dei quali operano circa 3.500 consulenti e medici, psicologi, legali. Così i consultori cristiani, ha aggiunto il presidente, «assumono come loro linea il dovere di informare le comunità, la cultura e le istituzioni sull’autentica natura del diritto alla vita»


Dal Corriere della sera del 20 febbraio 2005