L’Ue vuole imporre agli stati le “sue ideologie”

UE. I "nuovi diritti", cavallo di Troia per distruggere la tradizione

Da tempo la miglior dottrina giuridica denuncia l’esistenza di un alto rischio che la costruzione della casa comune europea avvenga non nel rispetto delle specificità nazionali o, meglio, “dell’identità nazionale degli Stati membri”, ma alla stregua di un centralismo, di stampo ottocentesco, che impone da Bruxelles le proprie ideologie nei confronti delle varie realtà locali…

di Mario Mauro

 

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I diritti umani per l’Unione Europea: ”Riconoscere le coppie gay”

Dal Parlamento in scadenza un documento inaccettabile

L\’EUROPA DEVE SMETTERLA DI COMANDARE IN CAMPO ETICO

L’Europa, pur impotente in modo drammatico in campi decisivi per la vita dei cittadini suoi e del mondo, come nelle crisi del Gas o dell’immigrazione e delle guerre che insanguinano il mondo lontano o vicino ai suoi confini, si rivela molto solerte nelle prese di posizioni e nei provvedimenti di carattere ideologico. E, mentre invecchia impotente e squassata dalla crisi economica, decide di raffigurare in un certo senso il proprio futuro. Senza interrogarsi a fondo se la strada tracciata ricalchi e aggravi gli errori che l’hanno portata a questa elefantiaca impotente vecchiaia o rappresentino una via di uscita e di ripresa.
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La gelida logica del zar sfida l’Occidente

POLITICA E USO DELLA FORZA
LA GELIDA LOGICA DEGLI «ZAR» SFIDA L’OCCIDENTE
di VITTORIO E. PARSI

Il ‘cessate il fuoco’ annunciato dal presidente Sarkozy è senza dubbio una buona notizia, ma non deve lasciare spazio a eccessive illusioni.
Esso rati***** i risultati che i russi hanno ottenuto, e ci dice solo che per ora Mosca è soddisfatta di aver umiliato la Georgia e ammonito chiunque ancora dubitasse della sua de­terminazione.
Il documento accetta tutte le richieste contenute nell’originario diktat del Cremlino a Tiblisi che, mentre vede le proprie forze armate ridotte alla mercé dell’Armata russa, deve accettare l’ulteriore irrisione della propria sovranità sulle Repubbliche secessioniste (la tregua non riguarda infatti l’Abkhazia, dove gli scontri sono proseguiti). (altro…)

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Irlanda: la voce di coloro

MARIA REGINA GENUAE CIVITATIS, ORA PRO NOBIS
Circolare dell’associazione San Michele Arcangelo
di Genova-resp.Raimondo Gatto
anno III n.7/08
 
di Michael Whitcraft
 
 
Non che il continente sia attualmente un paladino di virtù cattoliche. Tuttavia in questa data l’Irlanda sarà chiamata a votare per accettare o meno la nuova versione di una costituzione dell’Unione Europea, denominata Trattato di Lisbona. Questo documento rifiuta di riconoscere le radice cattoliche dell’Europa e porrebbe fine a qualunque vestigia, in ambito governativo, di civiltà cristiana quali ancora restano. 
 
Gli eurocrati desiderano procedere in questo disegno. Nel 2005, la Francia e i Paesi Bassi rifiutarono una costituzione che risultava simile almeno per il 90% al Trattato oggi proposto. Visto che anche i bambini più piccoli capiscono immediatamente quando i genitori tentano di servire loro gli stessi cavoli di Bruxelles, cucinati in modi diversi, gli euro-burocrati non possono sperare d’imporre la stessa costituzione alla popolazione europea per la terza volta.
 
In ogni caso, le regole dell’UE esigono ancora l’unanimità fra gli Stati membri per ratificare il trattato-costituzione. Visto che solo l’Irlanda esige un referendum pubblico prima di firmare la nuova carta, la ratifica della costituzione europea sarà risolta dal voto irlandese del 12 giugno. L’Irlanda sarà la voce di coloro che non hanno voce.
 
Ma cos’è che rende così indigesto il Trattato di Lisbona e perché è necessario che gl’irlandesi lo boccino?

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Il Trattato di Lisbona? È la forma più assoluta di totalitarismo!

In questi giorni, con la ratifica da parte del Parlamento italiano del cosiddetto Trattato di Lisbona, si porrà fine definitivamente all\’esistenza delle Nazione Italia. E mano a mano si porrà fine all\’esistenza di quasi tutte le altre nazioni in Europa. Non bisogna sorprendersi del silenzio che accompagna l\’atto più importante che sia mai stato compiuto dal 1870 con il Regno d\’Italia. È un silenzio che non è dovuto soltanto al volere dei governanti, ben sicuri fin dall\’inizio dell\’operazione “Unione europea“ che bisognava tenerne all\’oscuro il più possibile i cittadini, ma anche alla obiettiva difficoltà per i giornalisti di fornire informazioni e tanto meno spiegazioni di un progetto che esula da qualsiasi concetto di «politica“.
Il Trattato di Lisbona è infatti una «visione del mondo» universale, una teologia dogmatica con le sue applicazioni pratiche, la forma più assoluta di totalitarismo che sia mai stata messa in atto. Come potrebbero i giornalisti istruire con poche parole milioni di persone sulla metafisica di Kant? Eppure c\’è quasi tutto Kant, inclusa la sua proposta per la Pace Perpetua, nel progetto dell\’Unione europea. Ma c\’è anche molto Rousseau, molto Voltaire, molto Marx, con in più quello che Tremonti definisce «mercatismo»: l\’assolutizzazione del mercato.
(da: http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=267148) (altro…)

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Irlanda: se passa il Trattato, diritto all’aborto assicurato

Battaglia decisiva. L’Irlanda si prepara al referendum

I cattolici irlandesi e i gruppi pro-life si stanno mobilitando per cercare di lanciare l’allerta sulle inevitabili conseguenze che provocherà il Trattato di Lisbona, se verrà approvato il prossimo 12 giugno. Una di queste è che l’Irlanda sarà costretta ad introdurre l’aborto nel paese. Sebbene la maggioranza dei mezzi di comunicazione Irlandesi, accompagnati da quelli europeisti degli altri stati, stiano facendo una massiccia campagna mediatica per ribadire che i timori dei cattolici sono infondati, la verità è che se il Trattato sarà approvato prevarrà sulla Costituzione Irlandese e certo il "diritto all’aborto" sarà uno dei primi ad essere garantiti

 

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