Vita e Famiglia dopo le elezioni in Sicilia

Risposta dell’Avv. Pillon (CDNF)
all’avv. Amato del PDF (partito di Adinolfi)

Dopo una giornata passata a Roma al Senato e al Comitato per combattere la battaglia e tentare di fermare la sciagurata legge sull’eutanasia, mi sono imposto di trovare qualche minuto e rispondere per mio conto alla nota diffusa da Gianfranco Amato in cui si attaccava la persona di Massimo Gandolfini e la linea politica del comitato Difendiamo i nostri figli, rei di aver “superato la decenza”.

Non fa piacere essere attaccati pubblicamente da un amico, ma non voglio contrattaccare.

Sul piano personale dunque non posso che invitare tutti gli amici a evitare ogni discussione, ogni polemica e ogni inutile invettiva, buona solo a dividere e scavar solchi tra chi sta faticosamente tentando di far fronte comune alla deriva antropologica che minaccia di travolgere le nostre famiglie e la nostra società.
I nostri nemici non sono di sangue e di carne e soprattutto non sono tra le famiglie del family day.

Sul piano politico, senza nessuno spirito polemico, mi limito a tre semplici precisazioni che correggono quanto affermato da Gianfranco Amato

1. Il Comitato DNF ha ottenuto da Nello Musumeci un impegno a sostenere i nostri valori, e rivendica questo risultato. Considerando che gli altri candidati (5 stelle da un lato e PD+Alfano dall’altro) erano le uniche altre scelte concessa agli elettori siciliani, crediamo che convincere l’unico candidato sensibile ai nostri temi a impegnarsi pubblicamente per sostenerli sia stato un buon risultato, di cui anche il PdF (neppur candidato in Sicilia) avrebbe potuto darci semplicemente atto. A meno che non si dica che i siciliani dovevano essere abbandonati al loro destino o dovevano votare 5 stelle o PD…

2.Mariella Ippolito – rea secondo Amato di venire da precedenti politici con la lista di estrema sinistra – non è stata nominata assessore alla famiglia ma assessore al welfare e ai servizi sociali, ed è espressione della società civile essendo presidente dei farmacisti siciliani, eletta nel 2017 in una lista centrista. Nel suo passato c’è effettivamente anche una candidatura con Ingroia. Negli anni evidentemente ha cambiato idea, tornando come molti altri a rivedere le proprie posizioni.
Ci sforziamo di giudicare le persone non tanto per il loro passato politico ma per le loro attuali iniziative. Quindi, caro Gianfranco, grazie della segnalazione. Terremo la lente di ingrandimento sull’assessore Ippolito, come la teniamo già su tutte le amministrazioni locali, sapendo che il presidente della giunta siciliana ha preso un impegno pubblico sui nostri valori e quelli deve rispettare. Se dunque si tenterà di proporre tematiche gender saremo i primi a denunciarlo. Anzi, proprio grazie all’impegno assunto da Musumeci col comitato DNF ora saremo legittimati a chiedere e ottenere quelle politiche familiari e quel rispetto di valori che diversamente non avremmo nessun titolo di pretendere.

3. Anche la situazione a Verona è molto diversa da come descritta da Amato. Il sindaco Sboarina non ha tradito i patti anzi è talmente convinto della bontà della linea condivisa col comitato e relativa alle politiche familiari e valoriali, che ha deciso di tenere per sé la delega alla famiglia, per poter portare avanti con maggior efficacia tali interventi. Prova ne sia la stretta collaborazione con il comitato (Pino Morandini è stato più volte richiesto di fare formazione ai quadri comunali) e l’efficace osmosi tra i tre consiglieri comunali eletti col sostegno del comitato e oggi facenti parte integrante della maggioranza che guida la città.
In tutto questo, senza spirito di contrapposizione ma limitandomi ai fatti, ricordo che il PDF che pure a Verona ha goduto di grandi appoggi, incentrò la campagna elettorale contro la candidatura di Sboarina, ma è rimasto fuori dal comune e non ha NESSUN rappresentante in consiglio comunale e tantomeno in giunta. Se dunque il comitato DNF non avesse sostenuto la propria linea trasversale o peggio si fosse allineato al PDF, a Verona avremmo una giunta ostile e saremmo privi di rappresentanza politica. Lo stesso dicasi per Piacenza, Genova e molte altre città dove i candidati vicini al DNF sono al governo mentre nessuno del PDF è stato eletto.

Ho detto questo “per amor di verità ” e spero che le mie precisazioni servano ad attenuare ogni polemica.
So che non convincerò tutti, ma a chi volesse seguitare con le ostilità vorrei rivolgere una domanda molto semplice: a chi giova?
A chi giovano attacchi, divisioni, lotte fratricide, tentativi di trafugare persone all’una o all’altra sigla?
Io sono persuaso che la linea portata avanti dal DNF sia più utile e consenta migliori risultati. Qualcuno vuol portare avanti la linea del PDF? Prego. Si accomodi. Secondo me non andrà molto lontano ma amen… ognuno può decidere senza dogmi.
Del resto stiam parlando di politica, mica di fede.
La salvezza non verrà dalla politica e soprattutto la nostra gente non merita altre divisioni laceranti.
Faremo insieme il pezzo di strada che potremo percorrere insieme e poi ognuno andrà avanti per conto suo, mantenendo rispetto e se possibile comunione
Pensate sia possibile?
Io ci spero ancora.
A proposito Gianfranco: un caro abbraccio e buon Avvento.

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