Omotransfobia: ecco l'”imponente” presidio LGBT

Il presidio LGBT davanti alla Regione: 20 persone!

La mattina del 17/5, davanti agli uffici della Regione Emilia-Romagna, si è svolto l’annunciato presidio per far emanare la legge anti omotransfobia (cfr. https://www.fattisentire.org/emilia-romagna-legge-per-la-dittatura-gender/).

La fotografia qui accanto documenta la “imponente” consistenza di tutti i movimenti LGBT della gaia Bologna.
Si tratta di numeri risibili, come è stato già scritto in occasione del gay pride bolognese del 2017, che ha trovato il sostegno solo di 109 donatori (cfr. https://www.osservatoriogender.it/bologna-gay-pride-cosa-resta/).

Quanto alle centinaia di persone che partecipano ai Gay Pride, basta osservare date e luoghi (Cfr. http://ondapride.it/pride-2018/) per rendersi conto che non avvengono mai lo stesso giorno nella stessa zona del paese.
E’ quindi facile intuire che gli attivisti LGBT sono come gli aerei di Mussolini: si spostano di città in giorni diversi in modo da sembrare molti, ma sono sempre gli stessi.
Con la fotografia di oggi, a Bologna, abbiamo una nuova conferma: l’elettorato LGBT è una bufala.

Pertanto, i partiti non devono avere alcun timore di perdere consensi, ammesso e non concesso che gli LGBT votino un partito diverso da Liberi&Uguali.

La legge anti omotransfobia, invece, NON è una bufala, ma qualcosa che mette a repentaglio lalibertà di tutti.
Infatti, mentre in Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Puglia e Trentino Alto-Adige sono stati presentati progetti di legge regionale contro le discriminazioni da orientamento sessuale e identità di genere, cinque Regioni si sono già dotate d’interventi normativi analoghi:
– Toscana (legge regionale n. 63 del 2004),
– Liguria (legge regionale n. 52 del 2009),
– Marche (legge regionale n. 8 del 2010),
– Sicilia (legge regionale n. 6 del 2015),
– Umbria (legge regionale n. 3 del 2017).
Un caso a parte è invece costituto dal Piemonte che ha affrontato il tema dell’omotransfobia nell’ambito della legge quadro regionale n. 5 del 23 marzo 2016.

Si tratta dunque di un progetto lucido e per nulla improvvisato, portato avanti intenzionalmente dal Partito Democratico, i suoi partitini satellite e l’incosciente complicità dei 5Stelle, inteso a demolire quanto rimane della civiltà occidentale e cristiana.

Da ultimo, l’omotransfobia è un fenomeno da ridimensionare.
La propaganda LGBT è solita lanciare comunicati riguardanti terrificanti episodi di discriminazione, in modo da trovare ampio spazio sui massmedia.
Peccato che, poi, non ci venga detto quale esito penale abbiano avuto quegli episodi. Ogni denuncia, infatti, può essere fatta e subito ritirata.
Il trucco è dunque questo: si contano le denunce, mai le sentenze penali.

E’ pertanto importantissimo farsi sentire dagli esponenti dei partiti più attenti alla difesa dei valori non negoziabili.
Contattiamo i rappresentanti dei partiti del nostro territorio: anche solo inviare la fotografia posta qui in alto può aiutare a capire il trucco.

FattiSentire.org
17/5/2018

Questo articolo ha 2 commenti

  1. Enzo Azzarello

    Forse non saranno proprio 20 persone ma 25 !!!

  2. Andrea Pistorocchi

    Fanno leggi contro natura e le fanno passare per conquiste sociali. Emilia Romagna, Toscana, Liguria, Marche, Sicilia, Umbria le regioni con tanto “rossore” da sembrare più “zoccole” con provvedimenti imposti da una ideologia sinistrata. Proprio come si faceva nella Russia comunista. Ma una legge per tutelare le famiglie e bambini contro “l’onnipotenza” di certe istituzioni (vedi BIBBIANO) nulla. Tutto normale, dice una commissione fantoccio PD. Il 26/1/2020 un voto per spazzare via questi bambocci che tra la loro cultura gender cercano di sobillare bambini fin dalle scuole primarie, infliggendo sofferenze inaudite alle famiglie. VERGOGNA!

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