Emilia-Romagna. I vescovi, i pro-famiglia, la legge liberticida: un bilancio

Il modo proprio dei laici di aiutare i propri Pastori
è cristianizzare la propria città svolgendo il loro apostolato civico

 

Il 17/5/18, FattiSentire.org lancia il primo allarme per l’arrivo al parlamento regionale della ormai tristemente nota legge sull’omotransnegatività.

Il 21/5/18, una piccola rete di associazioni pro-famiglia dell’Emilia-Romagna dà corso a una raccolta di firme intitolata: “Supplica ai vescovi dell’Emilia-Romagna: SI alla famiglia naturale!”.

Poco prima del 21/9/18, alla vigilia del grande convegno regionale contro il gender a Le Budrie, due Vescovi rispondono ai quasi 800 firmatari promettendo di portare il tema in Conferenza Episcopale Regionale.

Nei mesi successivi, gli esponenti di quella (cresciuta) rete regionale informano ciascuno il proprio Vescovo su quanto sta per accadere. La bolognese FattiSentire.org, vedendosi rifiutare l’udienza dal proprio arcivescovo, si incarica invece di sensibilizzare i partiti del centro-destra.

Il 9/2/19, in occasione del grande evento in preparazione alla Marcia per la Vita svoltosi a Castelfranco Emilia, molte più associazioni pro vita e famiglia vengono messe al corrente dell’imminente legge liberticida dal relatore di minoranza consigliere Facci (MSN).

Ed ecco che, il 13/2/19 la Regione ascolta (oltre alle solite associazioni cattoliche foraggiate dal PD), per la prima volta anche la voce di cattolici intransigenti sui valori.
Contemporaneamente, la Diocesi di Reggio Emilia prende posizione contro la legge. Nelle settimane successive, anche le Diocesi di Parma, Modena, Carpi, Imola, Faenza, Cesena prendono anch’esse posizione.

Il 10/4/19, la pressione svolta discretamente dai vescovi porta alla spaccatura del PD. Ma i nemici della famiglia non si arrendono, lavorano sottotraccia e, clamorosamente, il 30/6/19, l’arcivescovo di Bologna partecipa alla Festa dell’Unità di San Lazzaro di Savena accanto a esponenti del Partito Democratico e ai cattolici ad esso più vicini (Azione Cattolica, Acli).

Intuendo un possibile accordo con il PD su emendamenti come “male minore”, si cerca di tornare dai nostri Pastori, ma il tempo è poco: forse solo Mons. Castellucci di Modena ospita una messa in guardia scritta da uno di noi; mentre dalla segreteria di Mons. Toso di Faenza è diramata un’ottima nota interna.

A complicare un po’ la situazione han contribuito – senza capire cosa succede, quindi in buona fede – i gruppuscoli prossimi al Family day e Congresso di Verona: con iniziative sempre improvvisate e connotate dal “fare per fare”, riescono a dare l’impressione di essere al guinzaglio del quinto partito in soli 4 anni.

La legge viene così approvata la notte del 27/7/19.
Sconfitti? Da un certo punto di vista, certamente.
Tuttavia, nonostante il possibile accordo fatto da Mons. Zuppi, Daniela Verlicchi (brillante direttrice del settimanale diocesano di Ravenna “Risveglio 2000”) esprime un durissimo giudizio sulla formulazione finale della legge eterofoba che viene pubblicato dai settimanali diocesani (almeno) di Cesena e Imola.

Il fatto va sottolineato: l’articolo della Verlicchi è di taglio molto più pro-famiglia della titubante presa di posizione del Forum Associazioni Familiari, generalmente “pilotato” da Bologna.
Cosa significa questa divergenza?

In ogni caso, la strada percorsa ha portato frutto: occorre continuare a pensare l’azione.
Perché nulla è avvenuto per caso, tutto è stato pensato… e si è realizzato per Grazia, con l’intercessione di Maria.
Combattiamo!

FattiSentire.org
2 agosto 2019

Questo articolo ha 2 commenti

  1. Fabio Massimo Addarii

    Bravissimi
    Non faccio commenti sull’Arcivescovo di Bologna solo per amore nei confronti della Santa Chiesa di Cristo ma…..

  2. Michele Veronesi

    Siete delle brave persone. Il mio spirito è tutto con voi. Che Maria vi Guidi e Gesù sostenga le vostre azioni e sia la vostra mano forte e risolutiva.

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