Emilia-Romagna: i cattolici ignorano le indicazioni di voto dei Vescovi?

Ha destato sensazione un’intervista post-elettorale rilasciata da Stefano Zamagni (QUI), Presidente del Pontificio Consiglio delle Scienze Sociali, nella quale lamenta: «In Giunta (della Regione) non c’è nessuno di sentire cattolico […] nonostante quell’area si sia impegnata per costruire la Lista Bonaccini».

In realtà, la decisione di Bonaccini certifica che i cattolici non seguono le acrobazie elettorali di alcuni Vescovi (QUI): forse non percepiscono appieno che il Partito Democratico è il peggior nemico dell’uomo e della creazione ma, dovendo scegliere tra il Vescovo e i propri figli, scelgono i figli.

Vediamo i dati: il discusso (1) prof. Zamagni fa due nomi:
– Giorgio Tonelli delle ACLI, che nel collegio di Bologna è arrivato ultimo nella lista PD con 1.234 preferenze;
– Lucia Gazzotti, che a Bologna, per la Lista Bonaccini, ha raccolto la miseria di 364 preferenze (QUI)

A costoro vanno sicuramenti aggiunti almeno due consiglieri regionali catto-dem uscenti (QUI), che scelsero il “male minore” in occasione della legge regionale sull’omotransnegatività:
– Giuseppe Paruolo, che nel collegio di Bologna è arrivato primo dei non eletti nel PD con 4.278 preferenze;
– Giuseppe Boschini, anch’egli primo dei non eletti del PD modenese con 5.237 preferenze.

Due mesi prima del voto: il Card. Zuppi e il Governatore Bonaccini firmano la Convenzione per finanziare e promuovere il turismo religioso (clicca sull’immagine per la notizia).

Insomma, i cattolici hanno “bocciato” gli uomini di Zamagni.
E il Governatore Bonaccini ha semplicemente constatato che i cattolici che seguono le indicazioni elettorali dei più politicizzati tra i loro Pastori sono ormai un’infima minoranza (QUI).
Un fenomeno che il PD aveva già rilevato alle regionali dell’Umbria rispetto ai candidati vicini al Card. Bassetti di Perugia (QUI).

In altre parole: i cattolici non sono irrilevanti, anzi, sono rilevantissimi anche senza l’aiuto dei mass-media, contributi e “amicizie potenti”.
Lo testimoniano gli 11 consiglieri regionali (su 23 indicati) eletti nel centro-destra anche grazie alla nostra piccola lobby fattisentire.org e al network di centri culturali e associazioni sue amiche: Lisei, Marchetti e Facci a Bologna; Rancan e Tagliaferri a Piacenza, Raineri a Parma; Del Monte a Reggio E., Sbargi e Barcaiuolo a Modena, Pompignoli a Forlì, Liverani a Ravenna (2).

E’ da notare che nessuno di tali eletti si dichiara vicino alla Conferenza Episcopale; tuttavia, TUTTI, avevano FATTO qualcosa in difesa della vita umana e della famiglia naturale (QUI)… e tutto lascia credere che continueranno a farlo.

Ecco dunque la chiave del nuovo “che fare?” per i cattolici: non candidarsi e non cercare il “posto fisso” (3); non fare un “partito o lista civica cattolica” né costituire un’associazione che «a elezioni avvenute troverà il modo di collaborare con il PD» (Zamagni, interv. cit.).

E’ necessaria (e vincente), invece, la costituzione di Comitati che vigilino sui valori non negoziabili in modo intransigente, operando in modo da individuare e indicare al centro-destra i vulnus da colpire nelle innumerevoli politiche pro-morte del Partito Democratico.

Per quanto riguarda i nostri Pastori, occorre continuare a interpellarli sui valori non negoziabili, ignorandone eventuali “mode”… come ha fatto, ad esempio, l’Onorevole bolognese Carlo Piastra (QUI).

FattiSentire.org
19/2/2020

NOTE.

(1) Stefano Zamagni è generalmente deriso dai suoi colleghi di disciplina, e non si capisce come sia finito un caso di plagio QUI.

(2) Un discorso a parte va fatto per il pur bravissimo candidato Montevecchi (imposto alla Lega di  Rimini), che – non indicato da fattisentire.org – ha raccolto i volti di Comunione e Liberazione (che prima andavano al PD), ma col voto disgiunto per Bonaccini come Governatore (come riferito dagli scrutatori della Lega).

(3) Sui pro-family e pro-vita che in realtà che cercano il “posto fisso” imbrogliando il centro-destra si veda il nostro https://www.fattisentire.org/emilia-romagna-il-family-day-imbroglia-di-nuovo-il-centrodestra/

 

Abstract.
L’esclusione dei cattolici dalla nuova giunta Bonaccini certifica che – dovendo scegliere tra il Vescovo e i propri figli – i cattolici scelgono i figli.
I cattolici nel Pd hanno rinunciato alla loro identità e hanno accettato tutto, dai temi etici a quelli economici, senza mai farsi sentire: e sono tutti stati trombati.
Mentre noi, intransigenti, vediamo eletto chi ci ha ascoltato.

Questo articolo ha 2 commenti

  1. Jolanda Zambelli

    Chi vota PD non può definirsi cattolico ! Forse che il Catechismo della Chiesa Cattolica, benedice l’aborto, il divorzio, il matrimonio fra gay ecc ecc ???

  2. MASSIMO

    Chi non si oppone a un qualcola di immorale è complice e sodale con chi lo compie.
    Il servilismo al pensiero unico, al cosiddetto modernismo, al “cos’ fan tutti” è da irresponsabili e se ne dovrà rendere conto, non solo davanti ai nostri figli.
    Non saremo forse mai maggioranza, ma non importa; importante è non diventare lievito e sale scipito..

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