Elezioni Emilia-Romagna: che cosa chiedere?

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Questa non è la solita (inutile) raccolta della firma di candidati su una “lista dei sogni”.
E’ un elenco di ciò che ciascuno di noi dovrebbe discutere con i propri futuri rappresentanti: di persona, instaurando un dialogo (non occasionale) sui valori e su cosa concretamente fare per tutelarli.

Dittatura gender. A fronte dei quasi inesistenti casi di effettiva discriminazione verso le persone omosessuali, occorre abolire la Legge regionale L.R. 15/2019 (omotransfobia) e implementare la L.R. 6/2014 (discriminazione), includendovi la crescente cristianofobia ed eterofobia.

Aborto. L.R. 27/1989. L’ interruzione volontaria di gravidanza deve prevedere il pagamento di un ticket.

Maternità. L.R. 11/2016. Superamento delle disposizioni che scoraggiano le gravidanze: tutti i contributi (assegno di gravidanza, bonus bebè, pannolino card, ecc.) siano svincolati dal modello ISEE e riservati ai residenti da oltre 10 anni.

Riforma dei Consultori familiari e Spazi Giovani. L.R. 19/2018. Si inverta la direzione, tutelando la vita e la maternità. Cessazione delle funzioni di “abortificio” e “distributore di pillole abortive gratis”. Coinvolgimento dei genitori nel caso di minori.

Fecondazione artificiale. Valutazione dei costi e benefici relativi alla delibera 266/2015. Serio controllo di gestione per i sei centri regionali che praticano fecondazione eterologa. Pagamento di ticket. Ripensamento dei nuovi LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) di cui al Dpcm 12/1/17 e degli acquisti di sperma da banche estere.

Eutanasia. Reg.to Reg.le 5/2019. Implementazione del fascicolo elettronico DAT per un accertamento effettivo di quando, come e di quante comunicazioni sono avvenute con il medico (art. 1 legge 219/2017); quanti parenti di I grado sono al corrente e come, ecc.

Obiezione di coscienza. La Regione si faccia carico degli oneri del patrocinio legale a favore del personale sanitario vittima di abusi o intimidazioni di ogni genere, in particolare per il rifiuto delle leggi 194/1978, 40/2004 e 219/2017 e altre eticamente sensibili.

Educazione, Gender, malattie veneree. L.R. 18/2018. Di fronte ai numeri regionali delle violenze sessuali e all’aumento esponenziale delle malattie sessualmente trasmesse, sospensione immediata delle attività educative in argomento svolte dalle ASL nelle scuole. Ripensamento delle attività di prevenzione e degli obiettivi fissati dalla Organizzazione Mondiale della Sanità con standard più consoni alla nostra storia e civiltà.

Libertà di educazione. Firma di un nuovo Protocollo con l’Ufficio Scolastico Regionale per velocizzare le procedure di verifica e ispezione in tema di violazione dei diritti dei genitori (es. “consenso informato preventivo”). Costituzione della Regione come parte lesa per i casi più gravi di violazione dei diritti educativi della famiglia.

Ottimizzazione della istruzione regionale. Nei casi di sovrapposizioni locali tra scuole comunali e scuole libere, non è obbligatorio conservare quella comunale: occorre invece sostenere quella che dà migliori servizi al minor costo. Pertanto, l’erogazione degli attuali contributi regionali vada direttamente alla famiglia tramite il nuovo modello del “costo standard per allievo”.
Emanazione di nuove Linee Guida per la stesura delle Convenzioni con le scuole paritarie in modo da renderle meno soggette a potenziali ingerenze delle amministrazioni locali e dei coordinatori pedagogici.

Casa, affitti, anziani, persone in situazione di handicap. Estensione della risoluzione 1804/2011 (“fattore famiglia”) a tutto il sistema di welfare regionale per individuare la reale composizione della famiglia e la sua effettiva capacità finanziaria.

Sistema di potere clientelare. L.R. 8/2014. Monitoraggio e verifiche (anche retroattive) di contributi e progetti (bandi). Controllo della permanenza dei requisiti delle iscrizioni al RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore) con particolare attenzione ai casi di “alternanza di carica e socio” e ai “soci prestanome”.

Bibbiano. Costituzione di una nuova Commissione d’inchiesta per il riesame di tutti i casi di affido degli ultimi 5 anni, in tutti i Comuni della Regione. La Regione si costituisca come parte lesa negli eventuali procedimenti giudiziari.

Giorno degli orrori social-comunisti. A seguito della Risoluzione del Parlamento Europeo, d’intesa con l’Ufficio Scolastico Regionale, sia introdotto un giorno di ricordo degli orrori perpetrati dal social-comunismo in Emilia-Romagna (dal seminarista Rolando Rivi al “Triangolo della morte”, ecc.) a valere anche nelle amministrazioni locali.

 

Amici, contattiamo rapidamente i candidati della nostra città alle prossime elezioni e proponiamo loro cosa è possibile fare per difendere la vita, la famiglia, la libertà di educazione.

FattiSentire.org
Bologna, 25/11/2019

 

ABSTRACT. Da 70 anni i Governi regionali si sono soprattutto preoccupati di abolire “La religione, la famiglia, la proprietà privata”.
La difesa di questi valori è la priorità assoluta se vogliamo risollevarci.

Questo articolo ha 5 commenti

  1. Tullio Piccinini

    A veri alcune segnalazioni da fare inerenti la “meravigliosa” sanità emiliano-romagnola. Come posso fare? Bobbio (PC)

    1. pier luigi guerrini

      Sono d’accordo.

  2. Cosetta zangarini

    La giornata della memoria sugli orrori perpetrati dai partigiani comunisti per raccontare la storia come è veramente stata mi sembra una grande proposta.

  3. Adele Ares

    Nemici di Dio e del bene

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