Elemosina alla scuola? No, serve la vera parità

L’ apertura del governo sulla scuola cattolica? «Non è compiuta», risponde il cardinale Angelo Scola, patriarca di Venezia, pur apprezzando il passo indietro rispetto al taglio dei 130 mi­lioni di euro. Intanto – spiega – manca ancora una parte dei fondi, compresi quelli del 2008 da sbloccare. E poi manca la parità. «Vorremmo che il Paese capisse la portata del grande servizio che i cattolici fanno soprattutto a livello delle scuole materne, ma non solo, mettendo a disposizione una scuola che è di tutti ed è aperta a tutti».

(altro…)

Continua a leggereElemosina alla scuola? No, serve la vera parità

In Spagna avanza la statolatria

 UN INTERVISTA A MONS. AMATO SULLE INGERENZE STATALI NELL\’EDUCAZIONE

«In Spagna avanza la statolatria» Monsignor Amato : intrusioni su educazione ed etica

DI MICHELA CORICELLI

 

In Spagna – ma anche nel resto d’Europa – «avanza la statolatria che, apparentemente eliminata, rientra dalla finestra». A lanciare l’avvertimento è monsignor Angelo Amato , prefetto della Congregazione delle cause dei Santi, che in un’intervista al mensile Il Consulente RE affida le preoccupazioni per le tendenze anticristiane del Vecchio Continente e per le persecuzioni denunciate in altre parti del mondo.
Dopo l’approvazione di alcune delle più radicali riforme del governo di José Luis Rodriguez Zapatero (dal matrimonio omosessuale alla ricerca con gli embrioni), il dialogo con la Chiesa e l’elettorato cattolico ha vissuto note difficoltà.
Ma monsignor Amato si sofferma su un altro tema spinoso: la Educación para la ciudadania (Educazione alla cittadinanza), una sorta di “educazione civica” (in teoria), condita con elementi che stanno suscitando un aspro dibattito in Spagna.

(altro…)

Continua a leggereIn Spagna avanza la statolatria

Scruton: Elogio della cultura «alta»

IL FILOSOFO BRITANNICO CONTRO I CRITICI DEL «CANONE OCCIDENTALE»

\"http://www.roger-scruton.com/\"Scruton: Elogio della cultura «alta»

«I classici sono eccezionali per il distacco che mantengono nei confronti delle norme e delle ortodossie del loro tempo»

Qui difendo quella che a volte è chiamata l’ « alta cultura » della civiltà occidentale, con cui intendo l’eredità letteraria, artistica e filosofica insegnata nelle facoltà umanistiche d’Europa e d’America, e che di recente (soprattutto in America) si è pensato di liquidare con disprezzo in quanto prodotto di « defunti maschi europei di razza bianca » .
Propongo una definizione di cultura, e respingo la tesi che le culture non possano essere giudicate, dall’interno o dall’esterno, in base a criteri oggettivi. Sostengo che una cultura è in un certo senso composta di giudizi, ed esiste affinché un certo criterio di giudizio sia trasmesso da una generazione all’altra. Una siffatta capacità di giudicare è vitale per lo sviluppo morale, ed è il fondamento dei riti di passaggio tramite i quali i giovani abbandonano la condizione di adolescenti e assumono il peso della vita adulta. Una società sana ha quindi bisogno di una cultura sana, ed è così anche qualora la cultura, come io la intendo, fosse il possesso non di una maggioranza, ma di un’élite.

(altro…)

Continua a leggereScruton: Elogio della cultura «alta»

In soffitta la scuola figlia del ’68. Parla Giulio Tremonti

Due idee per abrogare il ’68 e chi “mangia” sulla scuola

La scuola italiana? È affetta, tra l\’altro, da due mali specifici, che ne minano le fondamenta. Ne parla in questa intervista esclusiva per la Padania Giulio Tremonti, non come ministro dell\’Economia, ma come uomo di cultura e di idee, come politico e come professore universitario. La prima questione è quella dei voti. La seconda, quella dei libri scolastici…

 

(altro…)

Continua a leggereIn soffitta la scuola figlia del ’68. Parla Giulio Tremonti

Christopher Dawson, La religione e lo Stato moderno

In Italia, la figura e l’opera di Christopher Dawson restano — ancora oggi — poco conosciuti, certamente assai meno di quanto meriterebbero. La pubblicazione, dunque, in lingua italiana, per la prima volta, del suo La religione e lo Stato moderno costituisce evento di sicura rilevanza.

Henry Christopher Dawson nasce il 12 ottobre 1889 ad Hay Castle, nella località di Hay, al confine fra Herefordshire, in Inghilterra, e Galles. Cresciuto in un ambiente familiare intensamente religioso, compie gli studi universitari al prestigioso Trinity College di Oxford, si converte dall’angli­canesimo e, nella stessa Oxford, il 5 gennaio 1914, aderisce pubblicamente alla Chiesa Cattolica.

Dawson è quindi certamente annove­ra­bile fra i «grandi convertiti» delle huma­nae litterae dell’universo anglofono, fra i quali si annovera il cardinal John Henry Newman (1801-1890) come «capo­sti­pite» e figurano autori quali Gilbert Keith Chesterton (1874-1936), Joseph Hilaire Pierre René Belloc (1870-1953), Robert Hugh Benson (1871-1914), Thomas Stearns Eliot (1888-1965), Arthur Evelyn St. John Waugh (1903-1966), John Ro­nald Reuel Tolkien (1892-1973), Clive Staples Lewis (1898-1963), Thomas Mal­colm Mug­ge­ridge (1903-1990), Flannery O’Connor (1925-1964), John Orley Allen Tate (1899-1979) e Robert Penn Warren (1905-1989).

(altro…)

Continua a leggereChristopher Dawson, La religione e lo Stato moderno

Thomas Howard racconta l’amico C. S. Lewis

10 Luglio 2008

 

Una luce nel buio modernista

Thomas Howard racconta l’amico C. S. Lewis, «un uomo del vecchio Occidente» che per illuminare il mondo alla deriva si mise a scrivere storie “sbagliate”

di Thomas Howard

\"\"

Esce in Italia presso Marietti Narnia e oltre, il volume che Thomas Howard, uno dei più amati scrittori cattolici americani e amico e studioso di Clive Staples Lewis, ha dedicato all’autore de Le cronache di Narnia, salutato dalla critica internazionale come uno dei contributi fondamentali per la comprensione dell’opera dello scrittore irlandese. Il volume sarà presentato al prossimo Meeting di Rimini dal traduttore e curatore Edoardo Rialti. Pubblichiamo in anteprima alcuni stralci dal capitolo introduttivo.
(altro…)

Continua a leggereThomas Howard racconta l’amico C. S. Lewis

Disparità nel sistema scolastico italiano

di Luigi Illiano, Il Sole 24 Ore, 7 giugno 2008

Il problema non è di rapporto tra Stato laico e Chiesa cattolica, è in gioco il diritto all\’istruzione

Il conto è semplice. Lo Stato spende oltre 6.500 euro all\’anno per alunno, dalle elementari alle superiori. Mentre per ogni studente delle paritarie la cifra statale erogata è di 500 euro. La differenza è di 6mila euro. È proprio questa disparità di trattamento a provocare le proteste del circuito privato, che raccoglie circa un milione di ragazzi.
In sostanza, i responsabili degli istituti paritari chiedono di ricevere tanto quanto lo Stato spende per ogni alunno che frequenta la scuola statale, considerando che le scuole paritarie forniscono –di fatto– un servizio equivalente.
E l\’esempio più citato per rafforzare la rivendicazione è quello del meccanismo che regola il servizio sanitario nazionale, dove le strutture private convenzionate ricevono, per ogni paziente, la stessa cifra prevista per la prestazione ottenuta nel circuito pubblico.

(altro…)

Continua a leggereDisparità nel sistema scolastico italiano

Intervista al ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini

Scuola, la Gelmini: "Stipendi più alti ai prof"

Intervista al ministro dell’Istruzione: "Tra scuole paritarie e statali non deve esserci conflittualità. In Italia un professore di liceo, dopo 15 anni in cattedra, guadagna 27.500 euro lordi annui. In Germania 20mila euro in più"

(altro…)

Continua a leggereIntervista al ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini

Un farnetico alla cultura?

Lasciare il potere intellettuale al gramscismo?
Sandro Bondi dichiara a Tempi di non avere alcuna intenzione di far guerra alla egemonia culturale della sinistra.

Chiede Amicone, direttore di Tempi: Lei ha già ha speso parole generose per Nanni Moretti e Umberto Eco, per esempio. Oltre all’ecumenismo proverà a promuovere voci, personalità, espressioni culturali radicalmente diverse rispetto all’egemonia di matrice gramsciana che imperversano in questo paese praticamente dall’immediato secondo dopoguerra?

Il Ministro rispondesarebbe assurdo pensare di proporre una nuova egemonia di segno diverso ma sempre finalizzata al potere

(altro…)

Continua a leggereUn farnetico alla cultura?

La scienza di oggi ha perso l’anima

Sermonti, genetista “pentito”. «La scienza è contro l’uomo»

È uscito in questi giorni l’ultimo libro di Giuseppe Sermonti: “Una scienza senz’anima”. E non si può dire che Sermonti non sappia di cosa parla: genetista dal 1950, fondatore della genetica dei microrganismi produttori di antibiotici, scienziato di fama mondiale. Ma ghettizzato dalla corporazione dei colleghi, in quanto si è permesso di criticare il dogma evoluzionista…

(altro…)

Continua a leggereLa scienza di oggi ha perso l’anima