Vescovo della chiesa clandestina liberato, ma…

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La CINA e il dragone


Liberato Vescovo sotterraneo

Mons. Giulio Jia Zhiguo è stato riportato alla sua residenza proprio mentre Hu Jintao arrivava negli Stati Uniti. Il presule rimane ancora sotto stretta vigilanza. Intanto la Chiesa dell’Hebei continua a subire arresti per il suo rifiuto a iscriversi all’Associazione Patriottica…

Pechino (AsiaNews) – Mons. Giulio Jia Zhiguo, vescovo non ufficiale di Zhengding (Hebei) è ritornato alla sua residenza, dopo oltre 5 mesi di sequestro ad opera della polizia. Secondo fonti locali di AsiaNews, il suo ritorno è legato alla visita di Hu Jintao negli Stati Uniti. La quasi liberazione del vescovo (che si trova agli arresti domiciliari, vigilato giorno e notte) è infatti avvenuta mentre Hu Jintao giungeva negli Stati Uniti, il 19 aprile.
Il vescovo era stato arrestato l’8 novembre scorso ed era l’ottava volta dal 2004. Di solito il prelato viene tenuto in isolamento in occasione delle feste cristiane per proibirgli un incontro coi fedeli e per essere sottoposto a lavaggio di cervello. Secondo fonti locali, anche durante questa detenzione il vescovo ha subito interrogatori e pressioni per aderire all’Associazione Patriottica (AP).
Il governo dell’Hebei cerca da anni di distruggere la Chiesa cattolica sotterranea della regione, forte di oltre un milione di aderenti, obbligando sacerdoti e vescovi a iscriversi all’AP. Ma i vescovi  si rifiutano perché l’AP non è un’organizzazione ecclesiale e perché nel suo statuto prevede l’edificazione di una Chiesa nazionale, indipendente dalla Santa Sede. I vescovi dell’Hebei e lo stesso mons. Jia sono disposti ad iscrivere le loro comunità presso l’Ufficio statale per gli affari religiosi, ma non all’AP.
In passato il Vaticano ha spesso denunciato gli arresti di mons. Jia, chiedendo a Pechino pieno rispetto per la libertà religiosa.
Mons. Jia, che ha 70 anni, è vescovo dal 1980. Ha trascorso in prigione circa 20 anni.
Nel novembre dello scorso anno, in concomitanza con l’arresto di mons. Jia, la chiesa di Zhengding ha subito una lunga serie di arresti:
 – il 7 novembre, padre Li Suchuan, 40 anni, e padre Yang Ermeng, 35 anni, entrambi della diocesi del vescovo Jia, sono stati catturati da agenti della sicurezza e portati via dalle loro parrocchie dei villaggi di Zhoujiazhuang e di Zhoutou, entrambi della zona di Jinzhou. I due sono stati liberati il 21 novembre;
–  il 12 novembre Padre Yang Jianwei è stato arrestato insieme a 10 seminaristi. Dopo essere rimasti in carcere per 3 giorni, 6 seminaristi non provenienti da Baoding (Hebei) sono stati liberati e rimandati nelle loro città di origine invece che al seminario. Gli altri 4 – Fan Fubin, Wang Yongliang, Wang Chunlei e Li Yutao – sono ancora sotto la custodia della polizia in una località sconosciuta. Stessa sorte è spettata a p.Yang, anche lui nelle mani della polizia;
– a metà novembre P. Gao Baojin, rettore del seminario della diocesi di Zhaoxian (Hebei) è stato rapito da membri dell’Ufficio affari religiosi e costretto a seguire corsi di indottrinamento sulla politica religiosa del partito;
– il 18 novembre la pubblica sicurezza dell’Hebei ha arrestato 6 preti cattolici della diocesi di Zhengding. Padre Wang Jin Shan e p. Gao Lingshen, entrambi sui 50 anni, sono stati non solo arrestati ma anche brutalmente malmenati. Gli altri 4 preti – p. Zhang Xiuchi, 60 anni; p. Zhang Yinhu, 45; p. Guo Zhijun, 36 e p. Peng Jianjun, 30 – sono stati prima isolati agli arresti domiciliari, ma dopo poco tempo arrestati in maniera formale.

AsiaNews 25 Aprile 2006