Vescovi New Zeland: no alle coppie gay

OCEANIA/NUOVA ZELANDA
Leggi e famiglia: un dibattito aperto nella società contemporanea – No alle coppie di fatto e alle coppie omosessuali: lettera aperta dei Vescovi della Nuova Zelanda

Wellington (Agenzia Fides) – Sulla scia della riflessione aperta da Fides con lo Speciale “Leggi e famiglia: un dibattito aperto nella società contemporanea”, pubblicato sabato 4 dicembre, segnaliamo una recente iniziativa della Conferenza Episcopale della Nuova Zelanda.
E’ stata resa pubblica ieri, 6 dicembre, e letta nelle parrocchie, nelle associazioni e negli istituti cattolici la lettera aperta scritta dai Vescovi della Nuova Zelanda sul tema della famiglia e del matrimonio.
I Vescovi hanno ritenuto opportuno puntualizzare il loro pensiero e il punto di vista per manifestare il proprio disaccordo con il cosiddetto Civil Union Bill, il progetto di legge in questi giorni all’esame del Parlamento, chiamato a votare il provvedimento dopo alcuni mesi di discussione.
Secondo i nove Vescovi neozelandesi la legge, garantendo particolari diritti giuridici e sociali alle unioni fra coppie di fatto e persone dello stesso sesso, eroderà il valore del matrimonio e della famiglia nella società. L’argomento per cui si tratterebbe di promuovere i diritti civili di tutti i cittadini è pretestuoso, affermano i Vescovi: “Questo è un errore. I diritti civili, come l’ereditarietà, i benefici e le garanzie patrimoniali, possono essere garantiti da una legislazione appropriata, senza bisogno di conferire alle unioni di fatto e alle coppie gay gli stessi diritti e riconoscimenti giuridici e sociali del matrimonio”.
La lettera afferma: “In tutta coscienza ci sentiamo obbligati a fare un passo avanti senza precedenti per chiedervi di informarvi su come i membri del Parlamento e i partiti politici hanno votato su questa legge e di tenerne conto quando voterete alle prossime elezioni”. Il messaggio è un chiaro invito a non votare quelle forze politiche che hanno sostenuto il provvedimento.
Intanto il Parlamentare Richard Worth ha proposto una bozza alternativa al documento, proponendo la dicitura “relazioni civili” invece che “Unioni Civili”, con una formula giuridica che distingue e non equipara le “relazioni” al matrimonio.
Già nel 2001 il Parlamento neozelandese aveva approvato quattro disegni di legge, che estendevano alle coppie di fatto e alle coppie omosessuali gli stessi diritti patrimoniali delle unioni eterosessuali.
Il dibattito sull’opportunità di parificare le unioni di fatto eterosessuali a quelle omosessuali era iniziato nel 1998, quando il Parlamento neozelandese aveva provveduto ad emendare il Matrimonial Property Act del 1976, (che riguardava solo le coppie sposate), allargando anche alle coppie conviventi alcuni diritti e obblighi derivanti dal matrimonio.
(PA) (Agenzia Fides 6/12/2004 righe 32 parole 322)