Un disumano attacco diretto contro il mondo civilizzato

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CITTA’ DEL VATICANO, martedì, 1º giugno 2004 (ZENIT.org).- Sono 22 le vittime del raid terroristico condotto ad Al Khobar (Arabia Saudita) da fondamentalisti islamici che si suppone siano legati ad Al Qaeda.

Nel commentare l’accaduto il quotidiano ufficiale della Santa Sede, l’Osservatore Romano (31 maggio-1 giugno) ha scritto: “Ventidue civili innocenti sono stati barbaramente uccisi da un commando di uomini armati legati ad ‘Al Qaeda’”.

“Chi uccide con atti terroristici coltiva sentimenti di disprezzo verso l’umanità, manifestando disperazione nei confronti della vita e del futuro: tutto, in questa prospettiva, può essere odiato e distrutto”, ha sancito il quotidiano Vaticano.

L’articolo dell’Osservatore romano afferma: “Un disumano attacco diretto contro il mondo civilizzato in cui il fondamentalismo fanatico pretende di imporre ad altri con la violenza quella che ritiene essere la verità”.

“Nella lotta contro l’attività terroristica – conclude l’articolo – è necessaria una maggiore collaborazione internazionale che deve comportare anche un particolare impegno sul piano politico, diplomatico ed economico per risolvere con coraggio e determinazione le eventuali situazioni di oppressione e di emarginazione che fossero all’origine dei disegni terroristici”.

La vicenda ha colpito profondamento la popolazione italiana poichè tra le 22 vittime figurava anche un cuoco napoletano, Antonio Amato.

Monsignor Mario Milano, il Vescovo di Aversa che celebrerà i funerali del giovane ucciso, ha detto al quotidiano “Avvenire” (1° giugno 2004): “La tragica morte di questo caro figliolo costituisce uno strazio per tutta la comunità diocesana, oltre che per quella parrocchiale”.

“Antonio – ha aggiunto il Vescovo – che si trovava in quel luogo per ragioni di lavoro, cercato con tanta ansia e svolto con altrettanta onestà, ha trovato un destino così crudele, facendo una morte tremendamente selvaggia e opera di forze infernali”.

“Solo l’inferno infatti – ha concluso il prelato – può suggerire questa furia omicida terroristica che sta seminando incubo in tutto il mondo”.

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(tratto dall’Agenzia di informazione ZENIT)