Turchia: settimanale di Al Qaeda in edicola?!

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La Turchia sdogana la rivista di Al Qaeda


Al Qaeda si nasconde nel mondo, ma in Turchia esce allo scoperto. Tanto allo scoperto da pubblicare una rivista con tanto di inni alle stragi dei kamikaze. Una rivista che si può tranquillamente comperare nelle edicole di Istanbul…

Al Qaeda si nasconde nel mondo, ma in Turchia esce allo scoperto. Tanto allo scoperto da pubblicare una rivista con tanto di inni alle stragi dei kamikaze; una rivista che si può tranquillamente comperare nelle edicole di Istanbul. Senza contare che i servizi segreti israeliani lanciano l’allarme sulla crescente attività di gruppi affiliati ad Al Qaeda nella costa meridionale turca, quella frequentata dai turisti stranieri. Qualche pensiero inquietante lo suscitano, queste notizie, se si considera che provengono proprio dalla Turchia che vuole entrare in Europa e l’Europa, anche se con titubanze e rallentamenti, le sta aprendo le porte. Una Turchia che rivendica la sua occidentalizzazione legittima, il suo diritto a essere parte del continente europeo. Ma l’occidentale che in questi giorni passeggiasse a Kasimpasa, quartiere nel centro di Istanbul, potrebbe facilmente scoprire che proprio lì si trova la redazione di Kaide, il settimanale letteralmente edito da Al Qaeda, che aspira ad essere il gazzettino ufficiale dei qaidisti. Potrebbe comprarne una copia e – riuscendo a farseli tradurre – potrebbe leggere titoli come quello scelto per commentare gli attacchi di Londra del 7 luglio: « Al Qaeda sta liberando il mondo » . E potrebbe leggere intere colonne di minacce rivolte all’Occidente. La rivista turca ” Tempo” – citata dal Foglio – ha dato la notizia della nuova iniziativa editoriale, rilanciata da altri giornali. Che sostengono che dietro a Kaide – che in turco significa, guarda caso, Al Qaeda – ci sia l’Ibda, il Fronte islamico dei cavalieri del grande oriente, formazione terroristica che vuole imporre al Paese la legge islamica e ha rivendicato gli attentati a due sinagoghe di Istanbul del 15 novembre 2003. Nella redazione di Kaida lavorano persone che sono state condannate per terrorismo, ma si trovano in libertà grazie ad un’amnistia. Del resto, il direttore Ali Osman Zor è un aperto sostenitore e ammiratore di Osama bin Laden, che definisce ” un eroe”. E non ha esitato a definire « atti di vendetta per Allah » le stragi londinesi. Intanto, la polizia turcaha catturato il presunto numero uno di Al Qaeda in Turchia, un siriano – Luia Sakra – sospettato di preparare attentati contro obiettivi israeliani ( negli ultimi giorni quattro navi da crociera partite da Israele hanno girato alla larga). c. ma.


Libero – 11 agosto 2005