Sull’Europa confronto asimmetrico


Se Ciampi si schiera in una disputa politica valica il ruolo istituzionale


Il Foglio 7 giugno2005


Dopo i referendum perduti in Francia e in Olanda e ora quello sospeso in Gran Bretagna, la sorte delle istituzioni europee è al centro di un confronto politico assai teso in tutto il continente. Euroscettici ed euroentusiasti si scontrano dovunque, ognuno con le sue ragioni. Nessuno accusa i tanti tedeschi (forse la maggioranza) che rimpiangono il marco di sostenere un’opinione illegittima, nessuno ha messo in dubbio il valore democratico dei responsi elettorali, anche chi la pensa in modo opposto. In Italia, invece, criticare la Costituzione europea o l’euro è come parlare male di Garibaldi.


Il capo dello Stato, che rappresenta l’unità nazionale, ha avuto in passato responsabilità politiche ed economiche che ha utilizzato a favore della costruzione dell’Europa monetaria. Chi non si riconosce in questa costruzione, e ne considera maggiori i danni dei benefici, naturalmente ha un’opinione critica di quelle scelte, che non incidono sul rispetto dovuto all’istituzione presidenziale. Carlo Azeglio Ciampi, d’altronde, con alcune sue recenti esternazioni che entravano troppo nel merito delle questioni politiche dei rapporti tra governo nazionale ed Europa, ha contribuito a questa confusione tra il suo ruolo attuale e quelli precedenti. La Costituzione definisce il Presidente della Repubblica irresponsabile degli atti di governo, che pure controfirma, proprio per tenerlo al di sopra della disputa politica. Questo, simmetricamente, gli impone limitazioni nella facoltà di intervenire su questioni controverse che non attengano alla difesa della Costituzione. Se vuole uscire da quei limiti può inviare un messaggio al Parlamento. Le esternazioni del Presidente hanno contribuito a rendere asimmetrico il confronto tra le diverse tesi sull’Europa. In una democrazia matura, invece, il giudizio sulle proposte politiche viene dal basso, non dall’alto. Stabilire se le responsabilità delle difficoltà vadano attribuite alla costruzione europea(palesemente in difficoltà) o ai governi nazionali, spetterà agli elettori. Nella costituzione di cui è garante Ciampi è garantita la libertà di espressione e di propaganda, per tutti e alla pari.



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