PIEMONTE: LEGITTIMA LA LEGGE REGIONALE SUL BUONO SCUOLA

IL TAR REGIONALE RESPINGE IL RICORSO CONTRO LA LEGGE. In queste settimane il TAR del Piemonte ha respinto definitivamente il ricorso presentato contro la legge regionale del “buono scuola”. Importanti le motivazioni della sentenza che riconosce la piena legittimità della legge regionale, mettendone in risalto sia i contenuti che l’impostazione.


 

In particolare nella sentenza si precisa che:



  • è “ritenuta infine la manifesta infondatezza della questione di costituzionalità sollevata … in quanto il contributo si rivolge alle famiglie e non certo alle scuole private”;
  • “i criteri di erogazione del contributo tengono conto delle differenze reddituali, in perfetta coerenza con l’Art. 3 della Costituzione …”;
  • “né vi è disparità di trattamento tra allievi delle scuole pubbliche e delle scuole private …”

Alle famiglie piemontesi verranno ora erogati i contributi, previsti dalla legge regionale.


Il Presidente nazionale dell’Associazione Genitori Scuole Cattoliche, Enzo Meloni, ha dichiarato:


“Questa sentenza riconoscendo la piena “costituzionalità” della legge regionale del Piemonte, mette ancor di più in rilievo la contrapposizione ideologica, senza nessuna valida argomentazione, di coloro che si oppongono all’approvazione di legittimi strumenti che possono garantire la libera scelta educativa delle famiglie, senza oneri aggiuntivi.”



In questi giorni l’Associazione Genitori Scuole Cattoliche ha inviato una lettera a tutti i parlamentari dell’attuale maggioranza chiedendo, già dai prossimi mesi, una forte iniziativa politica, per attuare il Programma sulla scuola presentato in occasione delle Elezioni Politiche 2001 che affermava fra l’altro: … le famiglie devono poter scegliere liberamente la scuola che preferiscono per i loro figli, statale o privata, liberi da condizionamenti di carattere economico, attraverso l’introduzione del “buono scuola”…


A tre anni dall’inizio della legislatura dobbiamo constatare la mancata attuazione delle promesse elettorali in merito alla libertà di scelta educativa delle famiglie:



  1. Il contributo statale di 30 milioni di euro introdotto nella Finanziaria per il 2003 (portato a 50 nel 2004), ottenuto grazie al determinante apporto della nostra Associazione, è un segnale assolutamente insufficiente a risolvere il problema della libertà di scelta delle famiglie. Oltretutto, non ci sono impegni per il suo mantenimento dopo il 2005 ed i fondi previsti per il 2003 non sono ancora stati ricevuti dalle decine di migliaia di famiglie aventi diritto.
  2. Le risorse nei capitoli di spesa esistenti per le scuole paritarie non sono state aumentate (al contrario di quanto accaduto nella scorsa legislatura). Vi sono anche gravissimi ritardi nella erogazione di tali fondi alle scuole, con conseguenti sofferenze economiche ed addirittura, in alcuni casi, la chiusura di scuole paritarie.
  3. La riforma della scuola resterà incompleta e non produrrà tutti i possibili ed auspicabili miglioramenti dell’intero sistema scolastico, se ad essa non si accompagneranno interventi legislativi per realizzare, dopo la parità giuridica, anche la parità economica.

Il Presidente nazionale dell’Associazione Genitori Scuole Cattoliche, Enzo Meloni, ha dichiarato: ” La nostra Associazione è a disposizione per offrire contributi propositivi e per assolvere al proprio compito di rappresentanza sociale, anche evidenziando agli elettori il rispetto, o meno, degli impegni elettorali assunti.”


Marco Fabbri
Responsabile ufficio stampa nazionale