Numeraria dell’Opus Dei candidata nell’Unione per La Margherita…

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Via col vento…dell’Unione


COSA CI FA LA PROFESSORESSA NELL’ULIVO?


Neuropsichiatra, ex presidente del comitato “Scienza & Vita” (quello che al referendum si schierò in difesa delle legge sulla fecondazione assistita), numeraria dell’Opus Dei, è candidata per La Margherita alla Camera

Ci ha meravigliato non poco, e ancora stentiamo a crederci, la decisione della professoressa Paola Binetti, esponente dell’Opus Dei ed ex presidente del Comitato Scienza & Vita (che nelle riunioni di comitato durante il referendum invitava i colleghi a non fare politica…), a scendere in politica candidandosi nell’area dell’Unione (nella Margherita) e rischiando pertanto di portar voti alla Sinistra, quella che vuole i Pacs, i matrimoni fra gay, la revisione del Concordato, ecc.
Forse la professoressa Binetti è convinta di saper e poter poi cambiare dal di dentro la politica sociale dell’Unione, oppure è convinta di riuscire ad avere un ruolo sufficientemente importante e autonomo da poter fare del bene? (che siamo certi è il suo vero intento). Oppure, ancora, la professoressa ha la visione profetica che, a fronte dell’impossibilità di ottener maggioranze per governare, la Margherita e il Ccd riusciranno a creare un grande centro di ispirazione cristiana (così per lei non sarebbe un compromesso) che guidi l’Italia? Ma, con un po’ più di prudenza, non pensa la Binetti che in realtà potrà solo servire a portar voti e credibilità alla sinistra? Voti grazie al prestigio acquisito con il referendum e credibilità e consensi al suo partito, grazie alla sua appartenenza all’Opus Dei, senza alcun dubbio il più prestigioso movimento all’interno della Chiesa cattolica?
Essendo certi che la scelta della Binetti è stata personale, non incoraggiata, ci permettiamo di meravigliarci che abbia abusato della sua libertà personale per scendere in politica al servizio (camuffato) dei nemici della Chiesa. Candidatura che potrebbe produrre danni se le condizioni da lei supposte non si avverassero, no? Lei stessa, ad un ipotetico suo interlocutore, nel suo stato, che dovesse fare la stessa scelta, non suggerirebbe di occuparsi di santità personale, vita interiore ed orazione invece di inseguire affermazione personale, vita esteriore e dibatti politici?
Certi della sua retta, ma confusa, intenzione, la invitiamo a ripensare alla sua scelta prima che la politica faccia con lei il famoso miglior affare del mondo: “comprandola per quello che realmente vale (prendere voti ) e rivendendola per quel che crede di valere (governare facendo bene)…”.
La correzione fraterna è un obbligo, cara professoressa Binetti.


di Savonarola
La Padania [Data pubblicazione: 21/02/2006]