Monsignor Sgreccia: castità e fedeltà, strategia sicura per prevenire l’Aids

 


 Le ricerche scientifiche non garantiscono l’efficacia del preservativo


CITTA’ DEL VATICANO, giovedì, 17 febbraio 2005 (ZENIT.org).- L’unica strategia sicura per prevenire la diffusione dell’Aids si basa sulla castità e sulla fedeltà, che i cattolici vivono all’interno del matrimonio, ha affermato questo giovedì il Presidente della Pontificia Accademia per la Vita.

Il vescovo Elio Sgreccia ha sconsigliato il preservativo come mezzo di prevenzione perché, tra le altre cose, non assicura l’immunità dal contagio.


Il prelato ha affrontato l’argomento rispendendo alle domande postegli dai giornalisti durante la conferenza stampa di presentazione della prossima assemblea dell’Accademia da lui presieduto, che avrà luogo in Vaticano dal 21 al 23 febbraio.


Il prelato ha spiegato che per orientare la coscienza dei fedeli in questa materia la Chiesa ricorda due precetti: “L’amore coniugale, cioè la sessualità orientata al matrimonio – che implica che tutto ciò che avviene al di fuori del contesto sacramentale non può essere apprezzato – e la protezione della vita”.


“In una parola, il sesto e il quinto comandamento, che vanno entrambi contemperati”, ha affermato. “La visione naturale dell’uso della sessualità all’interno del matrimonio, che implica il rispetto dei principi di castità e fedeltà è a parere di tutti la strada in grado di prevenire il contagio dell’Aids, e come tale va stimolata, approvata e incoraggiata”, ha aggiunto.


Per quanto riguarda il preservativo, monsignor Sgreccia ha chiesto ai giornalisti: “Ma siamo proprio sicuri che immunizza dal contagio?”.


“Le ricerche fatte dicono di no – ha risposto –. E allora anche di fronte al rischio di mandare al contagio una persona sia pure usando un elemento tecnico che si potrebbe rivelare insufficiente, la morale della Chiesa continua a preferire castità e fedeltà”.


Come conferma della proposta della Chiesa, il Vescovo ha citato un articolo pubblicato sulla rivista “Science” e riguardante l’esperienza in Uganda: “Questo Paese ha scelto come strategia l’educazione ed un comportamento basato sulla castità e la fedeltà coniugale. Ciò ha prodotto un abbassamento del tasso di contagio”.


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