Liberato ma per quanto?…

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Libero mons. Jia Zhiguo, tornerà presto nelle mani della polizia

Secondo i cattolici della diocesi di Zhengding, il vescovo è stato liberato grazie alle numerose richieste della sua famiglia: uno zio è molto malato, e vuole vederlo prima di morire. Il nuovo arresto avverrà “a giorni”, non è chiaro se prima o dopo Natale.


Zhengding (AsiaNews) – Dopo quasi 4 mesi di prigionia, mons. Giulio Jia Zhiguo – vescovo sotterraneo di Zhengding (Hebei) – è stato liberato il 14 dicembre scorso ma “tornerà presto sotto la custodia della polizia”. Lo confermano fonti locali, che spiegano: “La famiglia del vescovo ha chiesto al governo di rilasciarlo, dato che suo zio è molto malato e vuole vederlo prima di morire”.
Lo stesso mons. Jia ha chiesto più volte alle autorità di tornare libero per Natale, in modo da poter celebrare la messa solenne del 25 dicembre nella sua cattedrale di Wuqiu, che si trova molto vicino alla capitale provinciale, Shijiazhuang. Secondo un cattolico locale, un rappresentante del governo ha detto che “entro pochi giorni, il vescovo verrà arrestato di nuovo, perché deve frequentare alcune sessioni di studio”. Tuttavia, non ha specificato se il nuovo arresto avverrà prima o dopo Natale.
L’ultimo sequestro del vescovo era avvenuto il 23 agosto scorso, dopo che mons. Jia aveva rimosso una targa dell’Associazione patriottica dei cattolici cinesi [Ap, organo governativo non riconosciuto dalla Santa Sede, che interferisce con la vita della Chiesa e cerca di imporre nelle diocesi i propri vescovi senza il consenso vaticano ndr] dal muro della cattedrale. Mns. Jia stava anche preparando una lettera pastorale ai suoi fedeli, a commento della Lettera del Papa ai cattolici di Cina.
Mons. Giulio Jia Zhiguo, 73 anni, ha passato più di 15 anni in prigione. Dal 1980, da quando è vescovo sotterraneo, subisce di continuo arresti e sequestri durante i quali è sottoposto a sessioni politiche (lavaggi del cervello) perché accetti di sottomettersi all’Associazione patriottica, che esige da lui di entrare nel Collegio dei vescovi cinesi, una sorta di Conferenza episcopale non riconosciuta dalla Santa Sede.
La diocesi di Zhengding, a 270 km a sud di Pechino, raduna circa 110 mila fedeli della Chiesa sotterranea. La Chiesa locale è famosa per le sue attività caritative: lo stesso mons. Jia ha fondato un orfanotrofio per bambini disabili abbandonati, retto dalle suore, che in questi giorni il governo ha messo sotto sorveglianza.

AsiaNews 18/12/2007 08:42