John Kerry accusato di ERESIA

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Il cattolico J. Kerry denunciato al tribunale ecclesiastico

Marc Balestrieri, avvocato canonista di Los Angeles, assistente giudice presso la Corte ecclesiastica dell’arcidiocesi della stessa città, ha intrapreso una singolare causa formalizzando l’accusa di “eresia” contro il senatore John Kerry, il candidato democratico alle prossime elezioni presidenziali negli Stati Uniti….

Un avvocato cattolico ha intrapreso una singolare causa formalizzando l’accusa di “eresia” contro il senatore John Kerry, il candidato democratico alle prossime elezioni presidenziali negli Stati Uniti, per aver arrecato “grave scandalo pubblicoricevendo la Santa Comunione pur essendo impegnato politicamente a favore dell’aborto.
Il documento di 18 pagine a sostegno dell’accusa è stato inviato all’Arcidiocesi lo scorso 14 giugno, e reso pubblico nel mese di luglio da Marc Balestrieri, l’avvocato canonista di Los Angeles, assistente giudice presso la Corte ecclesiastica dell’arcidiocesi della stessa città, promotore della iniziativa
L’eresia è un crimine ecclesiastico pubblico“, ha ricordato l’avv. Balestrieri, “e colpisce l’intera comunità. E’ uno dei peggiori peccati che si possono commettere“. (cfr. “The Washington Times”, 1 luglio 2004). Se l’Arcidiocesi di Boston, competente per territorio (perchè è li che Kerry vive) e che non ha rilasciato alcun commento, decidesse di portare avanti l’accuse di eresia, il senatore del Massachusetts potrebbe essere scomunicato.
Lo scandalo, secondo l’estensore della denuncia, è che l’opinione pubblica può essere portata a pensare che si può essere a favore dell’aborto e al contempo essere buoni cristiani, cioè che non è contrario alla fede cristiana supportare l’uccisione di un innocente tramite l’aborto.
“Il mio fine è il suo pentimento, non la scomunica” precisa Balestrieri, che nel formulare l’accusa principale ha aggiunto anche una addizionale, cioè un “danno” arrecato a se’ medesimo dai pronunciamenti del sen. Kerry sull’aborto. La legge canonica riconosce ai cattolici il “possesso della fede intatta”, e Kerry “diffondendo l’eresia, danneggia non solo il mio ma il possesso della fede di ogni cattolico”, per questo l’avvocato di origine italiana invita “tutti i cattolici battezzati che si sentono danneggiati da Kerry ad unirsi all’istanza come terze parti” leggendo il documento visibile per intero sul sito internet “
www.defide.com“, e inviando una apposita lettera all’Arcidiocesi di Boston.
Don Arthur Espelage, coordinatore del “Canon Law Society” di Alexandria, ammette che anche un semplice laico di fede cattolica può legittimamente portare avanti una causa in un tribunale ecclesiastico nei confronti di un altro laico, ma ha ricordato anche come questo caso “sia veramente unico”: “Non ho mai sentito che un caso come questo sia mai stato affrontato prima”, visto che usualmente sono i religiosi, e non i politici, ad essere accusati di eresia.

Corrispondenza romana 867/04 del 31/07/04)