Importantissimo documento sulla Famiglia…

L’eclissi di Dio dietro l’attacco alla famiglia”


La Santa Sede torna a difendere senza possibilità di equivoco la famiglia fondata sul matrimonio e conseguentemente a condannare Pacs, aborto, contraccezione, e ricerca su cellule embrionali.

Siamo di fronte ad una vera e propria «eclissi di Dio» la quale, originata anche dalle idee propagate dai vari «movimenti femministi» porta ad «profonda crisi della verità» che ispira leggi che tendono a riconoscere «coppie insolite» formate «da omosessuali che rivendicano gli stessi diritti riservati a marito e moglie».
Così, in sintesi, un documento di circa sessanta pagine intitolato “Famiglia e procreazione umana”, pubblicato ieri dal Pontificio consiglio per la Famiglia diretto dal cardinale Lopez Truijllo. Un documento durissimo ed esplicito, tramite il quale la Santa Sede è tornata a difendere senza possibilità di equivoco la famiglia fondata sul matrimonio e conseguentemente a condannare Pacs, aborto, contraccezione, e ricerca su cellule embrionali.
Il documento, firmato da uno dei porporati che maggiormente combatte senza lesinare energie e parole in difesa della vita, è uscito dopo un lavoro di stesura durato mesi e dopo che lo stesso Benedetto XVI – come accade per la maggior parte dei documenti pubblicati dai dicasteri vaticani – ne ha preso visione del contenuto. Un documento fortemente voluto dal Vaticano e reso noto “provvidenzialmente” a poche settimane dal viaggio del Pontefice nella zapatariana Spagna (i primi di luglio, in occasione di un forum mondiale incentrato proprio sulla famiglia) ed anche a poche ore dalla proposta avanzata da Romano Prodi di istituire una commissione governativa sui temi legati alla bioetica. Proposta, quella di Prodi, venuta dopo le discussioni seguite all’annuncio da parte del ministro dell’Università e la Ricerca Mussi, del ritiro della firma dell’Italia da una carta etica europea contro i finanziamenti alla ricerca sulle cellule staminali. Un documento che, commissione per la bioetica a parte, è destinato a fare molto riflettere l’attuale compagine governativa nella quale alcuni ministri, Bindi e Turco in testa, alcune settimane fa erano usciti con parole poco gradite “oltretevere” in merito ai Pacs e alla pillola abortiva RU486.
Ma il documento risulta interessante anche rispetto a quanto sta accadendo negli Stati Uniti, dove Bush, in suo discorso alla radio dello scorso weekend, aveva chiesto un emendamento costituzionale che impedisse ai giudici “attivisti” di rendere vano il lavoro fatto dai corpi legislativi di Stato per vietare il matrimonio tra gay. Il matrimonio tra gay negli Usa è un argomento che ha creato molte divisioni nell’ultimo periodo, in particolare da quando nel 2003 un tribunale del Massachusetts ha emesso una sentenza che impedisce all’assemblea legislativa di Stato di vietarlo, sentenza che ha di fatto spalancato la strada l’anno seguente alle prime unioni tra persone dello stesso sesso in America.


Sei i punti principali sui quali il documento vaticano uscito ieri si sofferma.
Famiglia ed eclissi di Dio: «Mai come ora l’istituzione naturale del matrimonio e della famiglia è vittima di attacchi tanto violenti. È in atto un cambiamento nel modello di famiglia e di coniugalità», sottolinea il dicastero, e «guardando ai mezzi a cui si ricorre per evitare di avere figli, mezzi che includono non solo la contraccezione, ma anche l’aborto, appare chiara l’eclissi a ogni riferimento a Dio nella visione predominante sulla procreazione responsabile». E, inoltre, soltanto una famiglia formata da un uomo e una donna, «costituisce l’ambiente adeguato perché venga alla vita un nuovo essere umano, cioé un essere dotato di dignità e chiamato ad essere amato». Da questo segue che la procreazione «deve sempre avere luogo all’interno della famiglia».
Coppie insolite. Non ha dubbi, il cardinale Lopez Truijllo, e lo dice esplicitamente: siamo di fronte ad una «apologia della famiglia monoparentale, ricostituita, omosessuale, lesbica». «Coppie formate da omosessuali rivendicano gli stessi diritti riservati a marito e moglie, reclamano persino il diritto di adozione. Donne che vivono una unione lesbica rivendicano gli stessi diritti analoghi, esigendo leggi che diano loro accesso alla fecondazione eterologa o all’impianto embrionale». «Inoltre – scrive il porporato – si sostiene che la facilità offerta dalla legge di formare queste coppie insolite, deve andare di pari passo con la facilità di divorziare o ripudiare».
Aborto: un «delitto abominevole». «Oggi – il documento si rifà qui all’enciclica all’Evangelium Vitae del 1995 di Papa Wojtyla – si pretende di banalizzare in qualche modo l’aborto con il pretesto che l’autorità non deve penalizzare questo delitto abominevole». E ancora: «Essere su questa linea significa ridurre o negare che il delitto, per il fatto stesso di esserlo, richiede una pena. Non è concepibile che un delitto resti impunito». «Nessuna circostanza, nessuna finalità, nessuna legge al mondo potrà mai rendere lecito un atto che è intrinsecamente illecito, perché contrario alla legge di Dio, scritta nel cuore di ogni uomo, riconoscibile dalla ragione stessa e proclamata dalla Chiesa».
La vita non è questione di tecnica. «Come confermano alcune pratiche funeste oggi legalizzate in alcuni paesi, se l’uomo si arroga il potere di fabbricare l’uomo, allora si arroga anche il potere di distruggerlo». E quindi «la trasmissione della vita diventa una questione di tecnica e di tecnici. A volte, questi ultimi sognano perfino di fabbricare la vita di ineccepibile qualità».
No ai contraccettivi. Il documento vaticano esclude «ogni mezzo contraccettivo» e chiede che sia rispettata «l’unione tra l’elemento unitivo e quello procreativo in ogni atto coniugale», ritenendo legittima la sola «continenza periodica» cioè «l’uso del matrimonio solo nei periodi non fertili».
Femminismo. Ha esacerbato le relazioni tra i sessi e accentuato il carattere polemico della relazione tra maschi e femmine, denuncia il Vaticano, attribuendo ai movimenti femministi la colpa di aver rafforzato la visione «puramente individualistica dell’uomo e della donna», incitando al «superamento della famiglia». «L’unione carnale, di carattere individualista, diventa essa stessa occasione di disputa o di guerra, nella misura in cui uno dei partner non si considera soddisfatto sul piano del piacere, o su quello dell’utilità». In tal senso è possibile vedere «che una concezione puramente individualista dell’uomo e della donna, opponendosi alla famiglia, è incompatibile con un’autentica solidarietà intergenerazionale».


di Paolo Luigi Rodari
IL TEMPO del 7 giugno 2006