Il Papa contro… la “violenza di genere” !!!

di Cristiano Lugli

Pubblicato il:6 maggio 2016 in Osservatorio Gender: http://osservatoriogender.famigliadomani.it/il-papa-contro-la-violenza-di-genere/

 

Un nuovo ed incisivo colpo, di quelli che lasciano senza parole, arriva proprio da chi dovrebbe lottare in prima fila contro il rivoluzionarismo sovversivo che sempre più calca la mano sulle rimaste rovine di questa civiltà. Chi dovrebbe scovare le dietrologie insite nei coordinamenti di chi tenta con ogni forza di destabilizzare l’ordine naturale delle cose, non solo non svolge questa mansione che dovrebbe lor competere, ma anzi si fa promotore di un male che sembra aver assunto una velocità di possesso inarrestabile.

Qualcuno avrà forse avuto modo di visionare l’ultimo ed agghiacciante video di “intenzioni di preghiera per il mese di maggio”, marchiato Santa Sede e controfirmato dalla TV galantiniana, la stessa che si distanziò dal Family Day ( non certo per motivazioni superiori all’assetto di quest’ultimo ) e che invitò Vladimir Luxuria come commentatore del telegiornale serale.
Qualora dunque si avesse avuto la (s)fortuna di vedere questo video, una reazione di brividi lungo la schiena sarebbe stato il minimo fenomeno sensoriale percepito sul momento, davanti a tanta tristezza.
Il bel montaggio per il mese mariano, invece che rivolgersi così, en passant, alla Beata Vergine Maria come unico e solo modello esemplare per ogni donna – e ovviamente anche per ogni uomo – , si cimenta in una sorta di bonin-pannelliano appello vetero-femminista, contro la violenza sulle donne e la schiavitù di esse.

https://youtu.be/7euObXgQZmU

Di primo acchito taluni potrebbero essere portati a credere che non vi sia nulla di male in tutto ciò, se non fosse però che una frase in particolare del video sia incredibilmente grave, pericolosa, e assolutamente degna di nota: al secondo 0:35 compare la frase “No alla violenza di genere”.
 
Ora, tutto ci si potrebbe aspettare, e da tutti, ma non di certo che da un Papa – che di “bombe” ne ha già lanciate assai, checché se ne dica – esca un elogio con pacca sulla spalla a tutti gli organismi che, con il pretesto della “discriminazione di genere”, hanno introdotto senza particolari problemi il gender nelle scuole ( si veda la c.d. “Riforma buona scuola” ).
Qualunque persona avente un minimo di dimestichezza con questo ambiente, sa bene come alla radice del gender ci stia il femminismo incallito, proprio quello che in questo prorompente video viene fatto emergere, fra l’altro discostandosi letteralmente dall’insegnamento cristiano del ruolo femminile e maschile all’interno della società – e soprattutto delle famiglie – su cui torneremo in seguito.
 
L’ideologia del gender parte infatti dai movimenti ultra-femministi della rivoluzione del ’68, si in radica fortemente nel pensiero di “filosofe” – per la maggior parte lesbiche – fra le quali spiccano Simone De Beauvoir, che sintetizzò con la breve frase “Donne non si nasce, lo si diventa”, tutto il nucleo centrale di questa mostruosa teoria.
Un’altra radical femminista che ha combattuto per deostruire gli stereotipi di genere e per far finalmente cessare la violenza di genere è Judith Butler la quale dice che “(…) portata alle logiche conseguenze, la distinzione sesso/genere suggerisce una discontinuità radicale tra i corpi sessuati e i generi costruiti socialmente”.
 
Si potrebbe continuare a citare femministe a volontà, anche in Italia ( Marzano, L’allineamento, ecc. ) , per calcare sulla finta distinzione che alcuni vorrebbero far credere esista tra femminismo e gender: il primo partorisce inevitabilmente il secondo.
Numerosi progetti scolastici approvati ed incentivati da organismi come MIUR e UNAR, vengono presentati a genitori e bambini come “educazione all’uguaglianza” e contro le discriminazioni, il bullismo, la violenza di genere o gli “infamanti stereotipi” ( come il nostro video in questione vuole )  quando in realtà poi promuovono nemmeno troppo velatamente l’equiparazione di ogni orientamento sessuale e di ogni modello di “famiglia”. Da questo subdolo moto viene poi proposta la prevalenza dell’ “identità di genere” sul sesso biologico, la svirilizzzazione del maschio e la mascolinità della femmina, attraverso un percorso che disintegra ogni ruolo tipicamente maschile o femminile, accusando le imposizioni culturali e cristiane che hanno fatto i secoli e la storia.
 
[Continua – clicca su "Leggi tutto"]

Già nel 2013 l’ Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, Dipartimento per la pari Opportunità ( UNAR ) elaborò la “Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull’ orientamento sessuale e sull’identità di genere“, un documento che entrò ben presto anche nelle scuole, con direttive da attuare basate sull’identità di genere, la transizione di genere, favorendo l’empowerment delle comunità LGBT all’interno degli istituti scolastici.
 
Tornando al video del Papa, per cui si è qui riportata a galla, se pur velocemente, un po’ di regia che muove le fila di questa sovversiva avanzata, non ci sarebbe altro da aggiungere: ogni commento è ormai superfluo.
Chiunque, persino il più incredulo, potrà farsi una carrellata all’interno delle piattaforme sociali delle comunità omosessualiste, o femministe per eccellenza, riscontrando come in ognuna di esse, indistintamente, ci si pronuncia contro “la violenza di genere”. Lo ricordiamo: la lotta alla violenza di genere e al superamento degli stereotipi di genere, non è altro che l’antefatto del gender, nessun scissione esiste fra queste due proposte, pericolosissime a causa dell’intellighenzia con cui vengono avanzate.
 
La visione cristiana poi,  non può essere quella che si addice, tuttalpiù, ai partiti radicali della peggior specie; la visione cristiana ha una sua dottrina, specialmente sulla donna, rappresentata dalla Vergine Maria e dal ruolo subordinato che la Chiesa ha verso Cristo. L’unico modo per interrompere le ipotetiche ingiustizie sulle donne, è quella di tornare a far splendere un vero modello di vita cattolico, in cui l’uomo – in quanto uomo – ricopre la sua funzione di pater e di capofamiglia, e in cui la donna in quanto matrice, fattrice della vita stessa, si occupi di ciò che compete alla sua vocazione naturale, di madre e di moglie. Tutto ovviamente in quel connubio perfetto fra carità e ruolo. La società non può essere riformata dal basso, e certamente nemmeno dagli stereotipi demo-ugualitari che vengono proposti in questo video. Proprio il sopraddetto livellamento ha devastato e corrotto la civiltà che un tempo fu cristiana, ha sgretolato l’epicentro atavico che per secoli ha sorretto il mondo: la famiglia. Scardinando il ruolo della donna e corrompendo la virilità dell’uomo non si è voluto altro che la rovina del nucleo da cui poi, conseguentemente, dipende tutta la nobiltà o lo squallore di una popolazione.