I risultati dell’indagine sul clero diocesano…

  • Categoria dell'articolo:Dal mondo

Indagine sul clero diocesano: nei prossimi vent’anni meno preti, e diversi per mentalità e cultura


Presentati a Roma i risultati dell’indagine “La parabola del clero. Uno sguardo socio-demografico sui sacerdoti diocesani in Italia“, promossa dalla Conferenza episcopale italiana in collaborazione con la Fondazione Giovanni Agnelli…

I sacerdoti diocesani presenti nelle 16 regioni pastorali italiane sono 32.900; un terzo di essi presta servizio nelle regioni più popolose di Lombardia e Triveneto: rispettivamente 5.529 e 5.265. La Basilicata presenta invece il numero più esiguo di sacerdoti diocesani (327); in penultima posizione l’Umbria con 670 preti che però, con i suoi 841.300 residenti, registra una densità pari a 0,80 sacerdoti per 1.000 abitanti, la più elevata del Paese. Sono alcuni dati emersi dalla ricerca “La parabola del clero. Uno sguardo socio-demografico sui sacerdoti diocesani in Italia“, presentata questa mattina a Roma. Promossa dalla Conferenza episcopale italiana in collaborazione con la Fondazione Giovanni Agnelli e curata dal sociologo Luca Diotallevi con la collaborazione di Stefano Molina, l’indagine studia “il personale religioso della Chiesa cattolica in Italia” si legge nella prefazione, tracciandone anche delle ipotetiche “parabole per i due prossimi decenni”. L’indagine rivela un clero anziano: l’età media è di 60 anni (dai 64,2 delle Marche ai 54,5 del Lazio). Le leve più folte sono quelle che vanno dai 55 agli 81 anni, fascia cui appartiene oltre il 54% dei sacerdoti. Tre le “caratterizzazioni regionali” rilevate. La “struttura del Lazio”, in cui le giovani leve tendono a prevalere su quella anziane; la “struttura della Lombardia” che presenta un relativo equilibrio tra le due componenti, e la “struttura del Piemonte” dove le giovani leve sono sensibilmente ridotte rispetto a quelle anziane.
“La popolazione sacerdotale in Italia , nonostante l’afflusso regolare di circa 500 nuovi ordinati l’anno, si ridurrà dagli attuali 32.900 preti a circa 28.300 nel 2013 e a 25.400 nel 2023. Una contrazione imputabile prevalentemente all’elevata mortalità che interesserà le leve anziane, oggi piuttosto folte”. E’ uno dei possibili scenari futuri ipotizzati dalla ricerca “La parabola del clero. Uno sguardo socio-demografico sui sacerdoti diocesani in Italia”. Un clero che, tuttavia, non sarà solo inferiore di numero, “ma diverso per cultura, mentalità, memoria, rispetto a quello che conosciamo oggi” osservano gli autori dell’indagine, Luca Diotallevi e Stefano Molina, e “visto il ventaglio di ruoli che nelle organizzazioni ecclesiastiche cattoliche italiane è affidato al clero diocesano, è facile prevedere che fra vent’anni le parrocchie e le curie avranno un aspetto e un modo di funzionare molto diversi da quelli attuali a causa del calo dei sacerdoti disponibili”. Secondo la ricerca “si accentueranno alcune differenze socio-religiose tra le diverse regioni pastorali italiane, tra cui la variabile della crescente presenza di sacerdoti stranieri”, ma al tempo stesso, “altre differenze, quali le densità regionali del clero, saranno impegnate in un lento processo di convergenza”.


SIR Venerdi 11 Novembre 2005