Dopo 100 anni arriva dagli scout il manuale sul sesso

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Boy scout a lezione di sesso
tra manuali e "coccinelle"

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I lupetti vanno a scuola di sesso con le coccinelle. No, non è una fiaba a luci rosse, ma l\’iniziativa dei boy-scout britannici. Tra gli adepti inglesi dell\’associazione fondata da Robert Baden-Powel arriva anche il sesso sicuro. Lupetti e le coccinelle, durante i loro raduni, andranno anche a lezione di sesso e avranno a disposizione, ciascuno, una guida per conoscere e affrontare la sessualità. E non mancherà neppure la fase della prevenzione, con visite specialistiche per gli scout fra i quattordici e diciotto anni, e preservativi per evitare il sesso non protetto. La grande rivoluzione arriva giusto a cento anni dalla nascita del movimento.
Ma la proposta ha già fatto gridare allo scandalo ed è subito scoppiata la polemica. Secondo quanto riportato dalla stampa inglese, numerosi mamma e papà hanno già imposto ai loro bambini di abbandonare la divisa: troppo scandalosa, ormai troppo trasgressiva. L\’insolita e agreste \’scuola di sesso\’, temono i genitori più tradizionalisti, potrebbe accendere la curiosità nei loro figli, spingendoli ad approfondire la materia. Non solo nella teoria, ma anche soprattutto nella pratica. Ma, parola di scout, l\’obiettivo non è quello: la conoscenza, dicono dall\’associazione, finirà per non mettere fretta ai ragazzi, aiutandoli a non bruciare le tappe.
Il manuale sul sesso per i piccoli scout, \’Promoting good sexual health within Scouting\’, è stato infatti realizzato da medici vicini allo scoutismo, e sarà disponibile anche in rete sul sito dell\’associazione. In esso sono contenuti, tra le altre nozioni, anche gli avvertimenti contro la diffusione delle malattie, i consigli per approcciarsi all\’uso degli anticoncezionali, una panoramica sull\’influenza delle religioni sul tema. "Dobbiamo essere realistici", spiega Peter Duncan, numero uno del movimento in Gran Bretagna, "e accettare il fatto che circa un terzo dei giovani ha rapporti sessuali ancor prima di aver compiuto 16 anni. Lo scoutismo coinvolge membri di tutte le comunità, religioni e gruppi sociali. Abbiamo l\’obbligo di promuovere relazioni sicure e responsabili".
Libero 20/10/2008

La ricerca: Intervistati 2.500 ragazzi di 25 Paesi europei

Anche gli scout cambiano: la trasgressione non è tabù

Sì ai tradimenti anche dopo le nozze e alle droghe leggere. Il 39% non esclude l\’aborto.

FIRENZE – I capi, da vecchi lupi, li avevano annusati da tempo questi dati atipici. Perché sapevano bene che dietro l\’apparenza delle camicie con i distintivi e i pantaloncini corti, dei fazzoletti annodati e dei cappelli, e sotto il rito dei saluti militari con tre dita invece delle quattro del soldato, si nascondevano ragazzi veri. E tra loro adolescenti inquieti, con tutte le problematiche e i turbamenti dell\’età, e tanta voglia di trasgredire. Scout (la maggioranza cattolici) che al 90% accettano il sesso prima del matrimonio e al 39% non escludono l\’aborto. Che all\’82% ritengono possibile ubriacarsi e (il 47% degli intervistati) fumare marijuana. E, ancora, ragazzi che accettano (al 90%) il sesso prematrimoniale, non escludono a priori scappatelle con persone sposate e persino tradimenti dopo il fatidico sì davanti al prete. Sono i dati di una ricerca, promossa dalla Federazione italiana scautismo, con il sostegno della Provincia di Firenze, realizzata dall\’Istituto degli Innocenti di Firenze su un campione di oltre 2500 scout rover, giovani tra i 16 e 21 anni provenienti da venticinque Paesi europei (la maggioranza erano italiani) divisi a metà tra maschi e femmine e per due terzi di religione cattolica. I rover, due anni fa, parteciparono a Firenze al Roverway, un meeting europeo. E qui furono intervistati con tanto di questionario su più problematiche. Tra queste anche la trasgressione. I dati sono stati elaborati per cercare di tracciare l\’identikit del giovane esploratore moderno. «Ma adesso non dite che lo scout del terzo millennio è trasgressivo — dice Laura Galimberti, responsabile del Roverway italiano —. I dati raccolti sono perfettamente in linea con quelli dei coetanei senza fazzoletto. Con qualcosa in più, forse: l\’importanza di una pedagogia, quella scout, che apre ai ragazzi grandi orizzonti ideali e li fa guardare al futuro con ottimismo ed entusiasmo».
Il presente è un po\’ meno sublime. Almeno secondo il sondaggio. La legalità su Internet, per esempio, non sembra essere un «pensiero forte» per lo scout: il 91% dichiara di poter usare materiale pirata senza problemi. Anche sulle droghe (quelle leggere) quasi la metà degli intervistati (47%) ritiene possibile fumare uno spinello. E la filosofia scout? Alla fine c\’è, eccome. Aiutare il prossimo è un valore in assoluto per l\’85% dei ragazzi, l\’86% crede nella famiglia e la maggioranza (dal 60 al 70%) pure nella scuola e nel volontariato. Agli ultimi posti invece l\’esploratore mette la politica (avversa al 75% dei ragazzi) e pure il sindacato (bocciato dal 60% di quanti hanno risposto al questionario). Matteo Renzi, presidente provincia, ex capo scout, non è sorpreso: «Lo scout di oggi non corrisponde all\’identikit moralista della giovane marmotta, ma è un ragazzo come gli altri che vive le contraddizioni del suo tempo. Il punto vero è riuscire a dare una proposta educativa forte a una generazione spesso privata di maestri e di punti di riferimento. Lo scoutismo è una proposta di grande efficacia».
Marco Gasperetti
Corriere della sera 16 marzo 2008