Da certi cattolici ci liberi Iddio…

  • Categoria dell'articolo:Dal mondo

Eluana muore.
Cena di ringraziamento

L’avvocato degli Englaro, Giuseppe Campeis, “Mister 100 mila euro” – lo chiamano così a Udine, perché dicono che per sedersi di fronte a lui quella sia la cifra minima – per il “caso Eluana” ha lavorato gratis e non solo: mentre Eluana attendeva ancora sepoltura, ha anche offerto una suntuosa cena di ringraziamento ai giornalisti.
Campeis si definisce cattolico non praticante della domenica e aggiunge: «Io sono un cattolico, la mia è una famiglia di cattolici praticanti. Ma rifarei da capo quello che ho fatto».
Non lo dubitavamo.
La sua carità cristiana è così evidente…

Leggi tutto…

 

Surreale cena per ringraziare i giornalisti

Un ricco catering nella sua villa seicentesca  – quella dove nonni, genitori e poi i figli hanno studiato da avvocati  – camerieri in guanti bianchi, i migliori vini friulani: Eluana attendeva ancora sepoltura, ieri sera, quando nelle campagne fuori Udine l’avvocato Campeis, il legale udinese della famiglia Englaro, ha imbandito la sua tavola per i giornalisti.
«So già che mi mancherete molto; con questa cena vi voglio ringraziare per la vicinanza e la collaborazione che ci avete dato…». C’erano quasi tutti i colleghi della carta stampata, accolti con raffinatezza nel lusso di Villa Campeis. C’era finalmente Daniele Renzulli, figura storica del socialismo friulano, dicono il protagonista occulto dell’intera vicenda. In alto i calici: impresa giunta a buon fine.
La festa è andata avanti fin quasi all’alba, poi tutti a letto, sazi, ma qualcuno anche turbato: «Ci siamo andati – racconta il collega di un grande quotidiano –: effettivamente era qualcosa di surreale». Al mattino, viso stanco e occhiaie per tutti: bisogna correre a Paluzza, oggi si seppellisce Eluana.

p.s.: Al ricco catering non sono ovviamente stati invitati i giornalisti di Avvenire e Sat2000. I quali comunque – va da sé – non avrebbero partecipato. Ma è chiaro che non è questa la notizia.

Avvenire 12 febbraio 2009

_____________________

Giuseppe Campeis è il più importante avvocato di Udine. Mister 100 mila euro. Lo chiamano così, a Udine. Dicono che per sedersi di fronte a lui, quella sia la cifra minima, ma per il caso Eluana ha lavorato gratis. Padre avvocato, figli avvocati. Ricco, e si vede. Dai gemelli in oro alla villa in collina fino alla collezione di auto sportive in garage, tra le quali vi sono due Ferrari. In questa storia doveva essere l’ufficiale di collegamento tra Beppino Englaro e il resto del mondo. È finito per diventare il cardine di questa storia, detestato o apprezzato, a seconda delle fazioni. L’avvocato ha tirato le fila di questa vicenda, costruendo quell’involucro giuridico intorno al quale hanno girato senza venirne a capo gli ispettori di Sacconi, i carabinieri del Nas, la Procura. Ha dichiarato: «Io sono un cattolico, la mia è una famiglia di cattolici praticanti. Ma rifarei da capo quello che ho fatto».
Daniele Renzulli, un socialista di antica data, considerato l’ex ministro ombra della Salute del Psi, ex consulente di Riccardo Illy, la trasversalità fatta persona. È Renzulli che disegna il percorso e indica «La Quiete» come la soluzione migliore.

FONTI:

         «Volevano il golpe, così l’ho sventato», Corriere della sera, 11 febbraio 2009

         «Io, avvocato cattolico in aiuto degli Englaro», Il Messaggero, 11 febbraio 2009

         La promessa a Beppino di carnici ed ex Psi: ti aiuteremo, Messaggero Veneto, 12 febbraio 2009


La promessa a Beppino di carnici ed ex Psi: ti aiuteremo

Tutto è partito da una cena a Zompitta

di Tommaso Cerno

Un tavolo isolato al ristorante Rochet di Zompitta. Attorno al tavolo Beppino Englaro col fratello Armando, il primario di rianimazione Amato De Monte e due ex socialisti che non si amano già da qualche anno: il senatore Ferruccio Saro, confluito nel Pdl, e l’ex deputato Aldo Gabriele Renzulli, vera e propria autorità nazionale in campo sanitario dai tempi di Craxi, vicino invece al Pd. Eppure c’è una parola, che suona dolce ma è drammatica, che riunisce dopo anni quelle strade: Eluana. Papà Beppino beve un sorso di rosso. Gli piace il frico, che a Lecco non può mangiare. Ha lo sguardo che taglia in due.

E quando entra Romana, la titolare del ristorante più famoso della zona e che per gli Englaro è una specie di seconda casa, non resiste. C’è un richiamo della sua terra che suona sempre più forte. Ed è lì, durante quella cena, che Beppino si apre con i due ex socialisti, come lui. «Io vorrei tanto che mia figlia tornasse a casa, qui in Friuli, per fare quello che tutti voi sapete», dice a voce bassa. «Io gliel’ho promesso e lotterò perché la sua voce sia ascoltata. Ma in questo dramma, in fondo a questo incubo, un po’ di luce me la darebbe sapere che è venuta qui».

Ma al patto siglato fra socialisti nel nome della battaglia per il diritto alla cura, culminato nella presentazione pubblica del libro su Eluana col governatore Renzo Tondo, il suo braccio destro Alessandro Colautti e Saro, si salda un altro accordo di sangue. Quello fra carnici. Carnico Beppino, carnico suo fratello Armando, carnico il presidente Tondo e, in qualche modo, il primario De Monte che ha guidato l’equipe medica che ha accompagnato Eluana nel suo ultimo viaggio.

Lui, originario di Artegna, questo è vero, ma storicamente legato a Tolmezzo dove ebbe il suo esordio da primario, prima di essere trasferito a Udine. E ancora carnico, sebbene a modo suo, l’a vvocato Giuseppe Campeis originario di Tolmezzo dove il museo porta ancora il nome della famiglia nobile che ha generato la più famosa dinastia di avvocati del Friuli Venezia Giulia. E carnico anche Aldo Gabriele Renzulli, che – sebbene udinese di nascita – da sempre ha legato la sua carriera politica alla montagna friulana, prima con una tesi di laurea poi con un feudo di voti blindato. Nei congressi del Psi era l’area Renzulli a prevalere.

Dietro la perseveranza del padre di Eluana c’è la «testardaggine del popolo carnico», ammette lo stesso Campeis e la convinzione che «ci possa essere un Paese dove esiste il rispetto delle regole e la divisione tra i poteri».

Socialisti dispersi che tornano a unirsi, nel segno di Loris Fortuna, e di una tradizione laica del Friuli che sembrava morta, dunque. Ma anche un gruppo di politici a scavalco fra le due Repubbliche, capace di cucire un silenzioso e fermo accordo a distanza fra il governatore Tondo, l’unico che aveva i poteri – volendolo fare – per bloccare l’iter di ricovero di Eluana, anche se perfettamente legale, e il sindaco di Udine, Furio Honsell, spirito laico, che non ha guardato in faccia nessuno e ha deciso che Udine doveva rispondere alla richiesta d’aiuto di papà Beppino. Anche a costo di veder dimettere l’assessore Giovanni Barillari, benché estraneo come competenze alla questione.

A Tondo o a Honsell bastava una forzatura, magari contro la legge, per fermare tutto. Forzature ce n’è a centinaia in Friuli e in Italia. E come se ne sono viste in questa storia, fatta di dirigenti regionali che fanno pressioni, di segretari cui viene ordinato di dire no, di sindacalisti mossi da Roma che, da uffici pubblici, inviano lettere. Tutti comportamenti al vaglio dell’a vvocato Campeis, che ha annunciato battaglia legale per chiedere i danni.

Ma non Tondo. Lui ha fatto il carnico davvero. Ha tenuto un rapporto costante con Beppino Englaro, è andato a Lecco a vedere Eluana, ha raccontato al premier Berlusconi la verità. E come lui Saro, che venerdì scorso è entrato alla Quiete e ha visto Eluana. Per raccontare al Cavaliere come stessero le cose: «Irriconoscibile».

Infine, La Quiete. Che si è assunta da sola la responsabilità che la clinica Città di Udine aveva schivato per paura del ministro Sacconi. E dove ha pesato molto il vicepresidente Stefano Gasparin, cattolico, ex Dc, braccio destro di Gianfranco Moretton, ma del tutto autonomo in questa vicenda nel garantire che la Regione rispettasse la linea di Tondo: non interferenza. Una linea appoggiata a distanza anche dai calibri grossi dell’ex Dc. Sempre silenziosi, da Biasutti a Santuz, ma mai contrari. Figli di un partito, «che prima era democratico e poi cristiano», ripetono i centristi d’un tempo.  

http://messaggeroveneto.gelocal.it/dettaglio/La-promessa-a-Beppino-di-carnici-ed-ex-Psi:-ti-aiuteremo/1589508/1?edizione=EdRegionale