CINA: licenziata e torturata a causa del secondo figlio

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AsiaNews – 24 Novembre 2004-  CINA


Beijing (AsiaNews/Scmp) – Essere colpita alla testa, e rimanere sospesa legata alle caviglie sono solo alcune delle torture alle quali è sottoposta una donna cinese contraria alla politica governativa del figlio unico. La denuncia arriva da Human Rights in China (HRIC), gruppo che si batte per i diritti umani.

Mao Hengfeng, cittadina di Shangai e madre di 2 figli, sta scontando una pena di 18 mesi in un campo di lavoro forzato, dove è oggetto di torture e soprusi. Secondo fonti di HRIC, la donna “subisce un trattamento sempre più brutale: la polizia del campo le lega mani e caviglie, la frusta con strisce di cuoio e poi le tira gli arti in direzioni opposte chiedendole se riconosce di aver sbagliato”. Lo confermano anche i familiari, che hanno raccontato di aver visto le ferite su polsi e caviglie. La stessa Mao ha mostrato i segni delle torture all’udienza del 18 novembre. Questo aprile, Mao è stata condannata a un anno e mezzo di rieducazione attraverso il lavoro, dopo aver cercato per più di 15 anni di far valere i suoi diritti appellandosi al governo.


Negli anni ’80 Mao andò contro la “politica del figlio unico” partorendo il suo secondo figlio. Per questo, la fabbrica di sapone dove era impiegata la licenziò e lei ha cominciato una battaglia legale per il suo diritto al lavoro. Nel momento dell’udienza chiave del suo caso, la donna era al settimo mese della terza gravidanza; il giudice le promise che, se avesse abortito, si sarebbe espresso a suo favore nella sentenza. Mao abortì contro sua volontà, ma alla fine il tribunale decise che la fabbrica aveva il diritto di licenziarla in quanto aveva infranto la politica del figlio unico.


Liu Qing, presidente del HRIC, ha denunciato che la brutalità degli ufficiali dei campo di lavoro “contravviene apertamente la Convenzione Onu contro la tortura”, ratificata anche dalla Cina. “Le autorità – ha concluso Liu Qing – devono prendere provvedimenti perché finiscano queste atrocità contro Mao Hengfeng e gli altri prigionieri”.


La “politica del figlio unico” in Cina è stata inaugurata nel 1978 da Deng Xiaoping e imposta a tutto il Paese con adattamenti nelle varie realtà locali.