Il Vietnam approva una legge restrittiva della libertà religiosa

L’Assemblea nazionale del Vietnam ha approvato in via definitiva una legge sulle credenze religiose – considerata molto restrittiva – che entrerà in vigore il prossimo 15 novembre.

Il cardinal Jean-Baptiste Pham Minh Mân, arcivescovo di Hô Chi Minh City, ha dichiarato ufficiosamente che sarebbe stato meglio lasciar cadere la legge ed ha aggiunto che la norma è peggiore di quella approvata nel 1955 da Hô Chi Minh, più liberale di quella attuale, ma che di fatto non è mai stata applicata.

Anche se le autorità governative hanno presentato la nuova legge come un aiuto alla pratica religiosa, notizie provenienti da fonti di Hanoi, riferite dall’agenzia “AsiaNews” del PIME (Pontificio Istituto per le Missioni Straniere), affermano che le sue disposizioni sono molto restrittive riguardo alla libertà religiosa.

La legge approvata – il cui iter è durato sei anni – proibisce la diffusione della religione in maniera contraria alla legislazione vigente. Viene anche vietato ai carcerati di presiedere i servizi di culto.
Il testo, inoltre, impone termini e condizioni più restrittive per registrare associazioni e opere religiose.

La legge approvata è stata presentata in via provvisoria nel dicembre 2000 e all’epoca ha suscitato molte reazioni negative tra l’episcopato e il clero vietnamita.
I prelati della provincia di Hô Chi Minh City, in particolare, hanno affermato: “La libertà religiosa è un diritto, e un diritto non si accontenta di un sistema che funziona per domande e concessioni d’autorizzazione”.

Il Governo vietnamita, di orientamento comunista, non permette attualmente di nominare i vescovi direttamente, ma esige che la Santa Sede presenti alcuni nomi tra i quali il Governo sceglierà il candidato che riterrà più opportuno.
Le autorità decidono anche i candidati ai seminari e all’ordinazione sacerdotale, e nei seminari deve essere insegnato obbligatoriamente il marxismo.

Nonostante questo, i Cattolici del Vietnam – l’8% circa della popolazione – sono tra i più dinamici dell’Asia. Anche se il Governo pone dei limiti alla vita delle parrocchie, dei seminari e degli ordini religiosi, i fedeli evangelizzano con numerose attività, come catechesi, scuole, dispensari e lebbrosari.

Da: ZENIT.org – martedì, 6 luglio 2004
http://www.zenit.org/italian/visualizza.php?sid=1955